I cittadini di Misterbianco vogliono fatti non parole

TASSA SUI RIFIUTI.
DALLA “T.A.R.S.U.” ALLA “T.I.A.”, ovvero MECCANISMI PERVERSI DI UNA
RAPINA LEGALIZZATA.

Vengono recapitati in
questi giorni ai cittadini di Misterbianco bollette di pagamento della
T.I.A. (Tariffa di Igiene Ambientale), con la quale vengono attribuite
esose tariffe ed in moltissimi casi anche con ingenti penalità riferite
ad anni pregressi a partire dal 2004 per omessa comunicazione di
occupazione locali.
Questi atti ingiuntivi
vengono percepiti dai contribuenti come una “rapina legalizzata” ad
opera di società privata che si rivela più attenta ad ingrassare il
tributo piuttosto che a far funzionare il meccanismo complessivo del
ciclo dei rifiuti, ma che addirittura esercita meccanismi di prelievo
forzato avvalorato da verbali di contestazioni per adempimenti che non
sono stati adeguatamente pubblicizzati all’utenza (e pertanto ignorati)
nella delicata fase di transizione del passaggio da TARSU a TIA (cioè
da tassa dei rifiuti solidi urbani a tariffa di igiene ambientale).
Era prevedibile che una
società privata puntasse al profitto immediato, e su questo obiettivo
ha teso la trappola agli utenti già iscritti ai ruoli di pagamento
della TARSU.
Infatti allora veniva
fatto intendere che il passaggio alle modalità di applicazione della
TIA sarebbe avvenuto automaticamente, perché sarebbe stata
l’Amministrazione Comunale a trasferire i dati necessari al nuovo
gestore.
E comunque sarebbe
bastato da parte del Comune diffondere in ogni casa un opuscoletto che
illustrasse ai propri cittadini modalità, parametri delle nuove
superfici tassabili, scadenza degli adempimenti obbligatori e, nel
contempo, fornisse moduli di dichiarazione, affinché gli iscritti al
ruolo della TARSU verificassero le superfici già dichiarate ed
iscrivessero al ruolo l’occupazione di eventuali nuovi locali o nuove
superfici soggette ora a tariffa sulla base degli ultimi riferimenti
normativi della legge.
Nulla di tutto questo fu
fatto dai nostri ben retribuiti amministratori comunali, anche quando
costoro, sollecitati dalla proteste popolari durante l’ultima campagna
elettorale, ebbero a dichiarare che dopo le elezioni sarebbero
intervenuti a ridimensionare gli sconsiderati aumenti della tassa. E le
affermazioni tardive del Difensore Civico sul giornalino del Comune (n.
di febbraio 2008) non persuadono più, perché ormai le loro parole sono
solo proclamazioni obbligate di routine, alle quali non seguono i
risultati promessi.
Infatti è competente il
Sindaco ad esercitare l’attività di controllo in materia regolamentare
e di determinazione di taluni parametri della tariffa.
Ma i “Pilato” locali,
più dediti al culto del “vitello d’oro” che all’onore del proprio
impegno, ora se ne lavano le mani.
E la Società Simeto
Ambiente, piuttosto che istruire l’utenza a conformarsi sulla base
delle nuove tipologie in materia di rifiuti urbani e senza aver inviato
all’utente alcun preavviso del tributo ascrittogli, oggi confeziona la
dose con richieste di riscossione per di più gravate di esose penalità
ed interessi di mora su tributi pregressi, di cui la cittadinanza non
ha avuto mai modo di recepire da chi ne aveva i presupposti per farlo.
Non si tratta certamente
di evasione; e la prova sta nelle lunghe file di attesa allo sportello
di Via Garibaldi di quella moltitudine di persone, inopinatamente
iscritte nel contenzioso tributario per balzelli che sanno di frode
alla buona fede dell’ignaro cittadino.
E tuttavia un Comune
democratico e popolare o la stessa Società Simeto Ambiente che gestisce
il servizio, ancor prima di procedere agli accertamenti previsti dalla
legge finanziaria, di concerto avrebbero dovuto attivare un
procedimento agevolativo (per gli iscritti ai ruoli TARSU e per quelli
non ancora iscritti), che potesse rimediare alla negligente
disinformazione dell’utenza, consentendo di mettersi in regola e di
evitare le sanzioni o le vessazioni che oggi vengono esercitate sui
cittadini con l’arroganza della rigida applicazione di regolamenti.

Questo procedimento di
prelievo fiscale messo in atto dalla gestione privata con l’omertosa
latitanza di interventi istituzionali non fanno certamente onore a quel
“valore assoluto dell’onestà” declamato dalle gigantografie esposte in
campagna elettorale da chi oggi detiene la carica di primo cittadino.
Ma l’attenzione del
Sindaco e dei suoi Assessori, purtroppo, è rivolta altrove: a
sponsorizzare se stessi mediante uso di raffinati opuscoli e giornalini
“automagnificanti” o con manifestazioni festivalieri e televisivi,
tutto pagato col pubblico denaro per “autocelebrare” la loro banalità e
la loro maschera sociale.
E cosa ci sta a fare
maggioranza ed opposizione in Consiglio Comunale se nessuno è capace di
tutelare i cittadini?
Quale funzione in questa
circostanza ha il Difensore Civico Comunale?
Perché da parte della
Pubblica Amministrazione non si è provveduto ad attivare subito
l’Ufficio Relazioni del nostro Comune per alleviare all’utenza le
lunghe attese (sempre infruttuose) allo sportello TIA ed offrire la
possibilità di ottenere informazioni in maniera rapida e chiara?
A cosa serve un sito
internet del Comune, che oscura l’informazione al cittadino per
privilegiare invece le banalità?
Forse che l’Ente Locale
ha abdicato alle proprie finalità di pubblico interesse per consegnarle
al profitto del soggetto privato?
Se oggi non è più il
Comune a gestire il servizio di riscossione in maniera autonoma giacchè
le competenze sono passate all’ATO, ciò non “deresponsabilizza” né il
Sindaco né il Presidente del Consiglio Comunale, i quali dovrebbero
assumersi in questa circostanza le responsabilità istituzionali
derivanti dal loro ruolo di garanzia per i cittadini e avvertire la
necessità morale di un loro intervento incisivo, proponendo l’immediata
deliberazione di una moratoria che preveda innanzitutto la sospensione
della scadenza delle suddette obbligazioni e la non applicazione di
sanzioni ed interessi, per far cessare che si continui l’azione
vessatoria della T.I.A. nei confronti di onesti contribuenti, che la
negligenza di inetti amministratori ha trasformato ora in
“inconsapevoli evasori”.

Addì 21/Febbraio/2008
(ENZO ARENA)
dal sito: www.webalice.it/arenavincenzo

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NOTA:

SI APPRENDE, OGGI 22
MARZO 2008, CHE IL CONSIGLIO COMUNALE E’ STATO CONVOCATO PER VENERDI’
28 c.m. ALLE ORE 19.00 PER L’ARGOMENTO DELLE TARIFFE T.I.A.-

Viene spontaneo un
ulteriore interrogativo:
-Giacchè il meccanismo perverso della rapina legalizzata è scattata
parecchi mesi addietro ed è stata denunciata oltre un mese addietro
persino dal Sito internet di un libero concittadino, ci si chiede
PERCHE’ LA CONVOCAZIONE NON E’ AVVENUTA TEMPESTIVAMENTE MA SOLTANTO
ORA, DOPO CHE UNA STRAGRANDE MAGGIORANZA, CONSIDERATA LA COLPEVOLE
LATITANZA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E DEI LEADERS POLITICI
NOSTRANI, E’ STATA OBBLIGATA A PAGARE AUMENTI ED ESOSE PENALITA’
PERCHE’ INTIMIDITA DALLA SCADENZA DEI TERMINI ???

Torna facile la risposta:
-Era prevedibile che,
sotto le elezioni politiche del prossimo aprile, quel “leaderismo
d’occasione” inconcludente avrebbe cavalcato gli umori popolari per
continuare la rapina anche dei consensi con le illusioni e con le
subdole strategie dell’inganno.
I CITTADINI VOGLIONO
FATTI NON PAROLE.
La democrazia è già in crisi ed il voto popolare sembra non avere più
la giusta valenza se la mano dell’elettore non imparerà a disegnare
sulla scheda il coraggio della sua rivolta contro tutte le immoralità
sociali.
(ENZO ARENA)

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