"Faq mafia": Attilio Bolzoni risponde alle domande scomode su Cosa Nostra

Teatro Stabile
Potere criminale. Sangue e stragi, cosche e boss, riti e misteri. Che cos'è la mafia? Da quanto tempo esiste? Come uccide e come pensa? Sono queste le FAQ (Frequently Asked Questions) alle quali cerca di dare una risposta il giornalista Attilio Bolzoni, firma storica del quotidiano La Repubblica e coautore con Giuseppe D'Avanzo del bestseller "Il capo dei capi", da cui è stata tratta l'omonima miniserie televisiva. L'aggiornato quanto scomodo "questionario" di Bolzoni ha preso forma nel libro intitolato appunto Faq mafia, edito quest'anno da Bompiani.

Il volume sarà presentato mercoledì 21 luglio alle 20,30 nel cortile di Palazzo Platamone. L'autore sarà intervistato dalla giornalista Michela Giuffrida, direttore di Telecolor e prestigioso corrispondente di Repubblica, secondo la formula già lanciata la scorsa estate dal Teatro Stabile di Catania e gratificata da grande successo e affluenza di pubblico. Anche per la programmazione estiva 2010 sono stati selezionati interessanti eventi e presentazioni, che confluiranno all'interno della ricca rassegna "Cunti e canti - 4 chiacchiere in cortile", nata dalla proficua collaborazione tra Comune di Catania - Assessorato alla Cultura e Grandi Eventi e Stabile etneo.

Da non perdere l'incontro con Attilio Bolzoni, grande esperto del fenomeno mafioso, che torna in libreria con un agile saggio dove, attraverso un sapiente botta e risposta, traccia un esaustivo quadro della mafia del terzo millennio: dai silenzi di una Palermo "felicissima", alla morte di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Un ritratto lucido di Cosa Nostra e dei suoi intrecci con la politica, un lungo viaggio dentro e intorno alla mafia.

Nel primo capitolo Bolzoni si sofferma sulle regole e sulla struttura dell'organizzazione criminale siciliana, per narrare anche la sua evoluzione, il rapporto con l'universo femminile e la religione. Nel successivo "Storia di mafia", il giornalista risponde alle domande che riguardano lo sviluppo storico di Cosa Nostra, fino all'epoca stragista, condotta dai corleonesi di Riina, affrontando anche i temi degli oscuri rapporti con la massoneria.

Alla domanda chiara e apparentemente semplice: «La mafia è di destra o di sinistra?», Bolzoni replica deciso, senza mostrare alcun dubbio: «La mafia non ha ideologia. Non è di destra e non è di sinistra: sta con il potere, si attacca al potere, si è sempre insinuata dentro il potere».

La lunga cavalcata all'interno delle vicende del pool antimafia, cui è dedicato il terzo capitolo, ha lo straordinario vantaggio di attingere a piene mani ai ricordi vissuti in prima persona dall'autore negli anni trascorsi a Palermo. Nel concludere, Bolzoni parla di antimafia dello Stato, con le misure legislative prese nel corso dei decenni. Si arriva così all'ultimo capitolo, che cerca di illuminare quello che viene definito "il mistero dei misteri", vale a dire le stragi del 1992.

È attraverso uno stile caustico e diretto che ogni aspetto del fenomeno mafioso viene esaminato dalla lucida intelligenza di un giornalista che ha sempre operato con scrupolo e serietà.

Bolzoni ha pubblicato in precedenza sull'argomento diversi testi, tra i quali Parole d'Onore (BUR Rizzoli 2008). Tre i libri scritti a quattro mani con Giuseppe D'Avanzo: prima del citato Il capo dei capi (BUR Rizzoli 2007), erano usciti Rostagno, un delitto tra amici (Mondadori 1997) e La giustizia è Cosa Nostra (Mondadori 1995). Insieme a Saverio Lodato, Bolzoni ha firmato inoltre C'era una volta la lotta alla mafia (Garzanti 1998).

Nel 2009 ha ricevuto il premio "È giornalismo" ed è stato riconosciuto da Giorgio Bocca «migliore cronista del Sud, che ha saputo dare le migliori informazioni sulla mafia e sulla camorra».

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