Elezioni Comunali 2017... capiamoci qualcosa prima di votare!

Elezioni 2017 - MisterbiancoApprezzo le progettualità di “Attiva Misterbianco” che danno l’essenza di persone speciali al servizio del nostro “Bene Comune”, il tutto nobilitato dal loro coraggioso volontariato, ma il comunicato “ATTIVA NON SI CANDIDA” mi stimola a replicare.

Lo faccio non certamente per atteggiarmi a giudice delle altrui opinioni, ma soltanto perché di molti di costoro mi riecheggia ancora quel grido “SE NON ORA QUANDO?”, da loro invocato nella trascorsa campagna elettorale del 2012 facendomi rivivere le passioni ed i fermenti appartenuti alla giovinezza della mia età quando nel ’68 pareva che tutto potesse essere cambiato. Invece nulla è cambiato se ancora nel 2017 la nuova generazione si ritrova raggirata e condannata alla deriva da un sistema di democrazia plebiscitaria di carattere personalistico, esibita nei giorni scorsi al Teatro Mandela con un casting di trasformisti, di truccatori e di attori politicanti, i quali a vicenda si sono sperticati in lodi perché tra di loro pare conveniente tenersi per mano e andare d’accordo per la messinscena. Certamente non mi distoglieranno dall’apprezzare quei giovani se alcuni di loro, schegge inevitabili, sedevano su quel palco del “Mandela” e, travolgendo la propria posizione tenuta alle elezioni del 2012, abbiano incautamente preferito fare gli “autostoppisti“ sul carro del Di Guardo.

Ma questo è un fatto personale che devono misurarlo i protagonisti con la propria coscienza, consapevoli di essere loro stessi testimoni della scarsa coerenza politica del sindaco in carica e delle sue responsabilità nell’accostarsi in questa competizione persino a ”particelle inquinanti” di comparaggio elettorale col duo Sammartino&Sudano (ex di Articolo 4 del fu Lino Leanza ed ora traghettati nel PD). Infatti il passionario Di Guardo, servendosi di alcuni Vip in carriera, sul palcoscenico sacrificava la buona politica alla tecnica degli artifizi e degli intrecci da ibrido pur di sopravvivere. Ed è proprio di questi fatti che s’è adoprato sempre il suo ingegno trascinandoci alla deriva tornacontista che sin dall’inizio si presagiva avrebbe bloccato la crescita politica locale e non avrebbe prodotto mai a Misterbianco una classe dirigente di qualità.

Sarò franco…e confesso che avrei desiderato recarmi a votare per sostenere quella migliore gioventù. Ma adesso l’assenza della loro candidatura mi obbliga a ripensare per chi o perchè votare. Mi è difficile, infatti, interpretare l’autoesclusione di “ATTIVA” dalla competizione elettorale, anche se il loro comunicato ci rassicura di voler continuare ad attivarsi per il “bene comune” con la passione delle loro idee sinora sperimentate. Parrebbe essere un’idea geniale se la loro motivazione io potessi interpretarla come funzione di “governo-ombra” che punti ad un’azione critica alle decisioni dell’oligarchia municipale in carica, incalzando Sindaco e Giunta con proposte alternative. Però senza una valenza giuridica la gente non ne sarebbe appassionata, perché la democrazia con la scomparsa dei Partiti è morta nelle coscienze di molti cittadini se la domanda popolare fa fatica a trovare ora un riferimento credibile che possa rappresentarla nelle istituzioni. Lo si percepisce nelle grandi astensioni elettorali, nei voti di protesta o nella concezione ormai radicata in tanti di iscriversi candidati alle elezioni perché si sa che di lavoro si può anche morire ma di politica si può campare discretamente bene e meglio.

Ed è per questo che ritengo incisiva la presenza di “Attiva” in questa tornata elettorale, perché dai banchi di Palazzo saprebbe rappresentare con vigore l’opinione pubblica, spesso indifesa ed infragilita dall’inefficienza delle rappresentanze in carica. Non occorre necessariamente vincere le elezioni, ma parteciparvi per usarle allo scopo di interloquire con la cittadinanza, misurarne gli umori e farne fonte di apprendistato intellettuale dove può abbeverarsi la sete di emancipazione dei cittadini per trasformarsi in popolo governante di se stesso e non sentirsi semplicemente cittadini amministrati. Diversamente la sconfitta più grande sarebbe il rifiutarsi di entrare nel parlamentino comunale o peggio rinchiudersi nel proprio recinto riconsegnando altri 5 anni di legislatura ai cultori dell’opportunismo e ai voltagabbana, di cui ne vediamo abbastanza intrisa questa campagna elettorale.

Si scopre, infatti, che anche in questa consultazione gli elettori di Misterbianco troveranno interlocutori quegli stessi che hanno occupato sinora i posti in Consiglio solo per fini di guadagno, ai quali ora si aggiungono i CAFisti che, istupidendo la gente con illusivi “progetti di quartiere” per trarne bottino elettorale, rappresentano soltanto un disgustoso qualunquismo mascherato di democrazia. Amareggia che queste elezioni, cavalcando l’indifferenza popolare ed il disorientamento ideale, si trasformino ancora in un mercato dell’ipocrisia e che le numerose liste raffazzonate senza etica diventino arruolamento di “comparse” per i candidati DiGuardo/Corsaro, entrambi già conniventi ai vertici della piramide comunale ed oggi a rinnegarsi l’un l’altro per contendersi la poltrona, espedienti di una democrazia dei miserabili che rivelano il grave deterioramento culturale nel modo di intendere ”elezioni e investitura politica”. Una spregevole farsa nella quale si consuma un attentato alla democrazia, perchè non si può inventare una classe dirigente nel corso di una campagna elettorale ridotta a passerella di principianti assai al di sotto del ruolo che gli si vuole attribuire, interessati solo ad esibire i loro folgoranti faccioni in santini e manifesti che non spiegano nulla se non un ignobile accattonaggio del voto talvolta mediato anche con “assaggio” in trattoria.

La partecipazione in politica va costruita nelle libere coscienze del popolo, e Misterbianco ha bisogno di una avanguardia giovane, non di “nuovisti” arrampicatori dell’opportunismo, ma solo di quei giovani che si sono formati e distinti nel dibattito politico del paese, dimostrando di essere una risorsa da farne diventare un “BENE COMUNE” per sconvolgere i piani del politicantismo locale. Avrei voluto, perciò, capirci qualcosa sui motivi reali della scelta di “Attiva Misterbianco”, la quale avrebbe dovuto valutare che la sua assenza finirà per agevolare al “sindaco narcisista” la rioccupazione del Palazzo e consegnare inoltre i tanti VOTI DI PROTESTA alle retoriche populiste del Partito di Grillo.

Ora il mio non vuole essere un appello perché non me ne sento l’autorità, ma ho sentito il bisogno (per quel che può valere) di esternare una mia considerazione sul social da cittadino libero e partigiano della mia idea, non di quella degli altri. Ritengo, pertanto, che spetta a questi giovani di ”ATTIVA”, in comunione con le altre Associazioni Culturali ed Ambientaliste, cancellare antiche soggezioni per scendere in campo con la genuinità delle loro passioni, perché LORO sono stati e sono i PROTAGONISTI REALI di iniziative socio-culturali del nuovo che avanza a Misterbianco e che rappresentano davvero le sane energie della migliore gioventù di cui ha bisogno oggi la politica. S’è perso troppo tempo, ma per l’attiva operosità di queste Associazioni non ci sarebbe alcuna difficoltà di tempi a costituire una squadra di giovani candidati sicuramente qualificati per un vero cambiamento nella vita del nostro Comune. Dunque, se i termini di legge elettorale ancora lo consentono, diventa la priorità di questo momento riconsiderare ora la necessità della partecipazione, per la quale ogni giustificazione di rinuncia la si paga nella nostra coscienza. Ed è “la DEMOCRAZIA” delle persone libere che, in assenza dei Partiti, chiama in campo ora le nostre Associazioni. Se rimane inascoltata, tutti ne sentiremo il PESO delle conseguenze. In tal caso, se nessuna lista o coalizione sarà di gradimento verrebbe voglia di non recarsi a votare, ma non votando negheremmo a noi stessi il diritto di esprimere la nostra indignazione. Da parte mia, dunque, andrò a votare e, respingendo influenze esterne e l’accattonaggio di voto all’amico o al parente, disegnerò sulla scheda elettorale la mia indignazione. Sarà il voto delle libere coscienze, il solo voto che veramente conta...se saranno in tantissimi a farlo.

Enzo Arena
www.webalce.it/arenavincenzo

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