Doppia Scena: ospiti gli artisti Luigi Lo Cascio e Vincenzo Pirrotta

Teatro Stabile - Doppia Scena
Il Monastero dei Benedettini si apre di sera per ospitare la nuova formula di , il ciclo di incontri con i protagonisti del palcoscenico organizzati dal Teatro Stabile di Catania in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi. Un’occasione che si rinnova per accrescere il piacere di incontrare ed incontrarsi nel segno dell’arte, della cultura.

Come osserva il direttore del teatro, Giuseppe Dipasquale:«Gli appuntamenti di “Doppia scena”, incentrati come sono sui titoli in cartellone, sono stati ripensati per coinvolgere a largo raggio il folto esercito degli appassionati, oltre l’ambito universitario in cui si svolgono. Per una più ampia fruizione non solo da parte degli studenti, ma a vantaggio di tutte le fasce di pubblico. Per un aperto dialogo con artisti ed esperti. Per promuovere un approccio culturale che sia al contempo piacevole aggregazione».

Il prossimo appuntamento, fissato per martedì 1 dicembre, alle ore 20, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, sarà dedicato allo spettacolo inaugurale della stagione, Diceria dell'untore, tratto dal romanzo di Gesualdo Bufalino, storia di amore a morte ambientata nel dpoguerra in un sanatorio sulle alture di Palermo, tra malati di tbc che affrontano insieme il funesto calvario del morbo. Ad introdurre la conversazione saranno il preside di Lettere Enrico Iachello, il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale e il docente Ezio Donato, che cura i rapporti tra lo Stabile e l’Università, oltre che dirigere la Scuola d’arte drammatica dello Stabile, intitolata ad Umberto Spadaro.

L’approfondimento sul testo e la messinscena sarà affidato a due prestigiose figure di artisti colti e raffinati, autentici beniamini del pubblico: Vincenzo Pirrotta, autore della riduzione teatrale e della regia, e il protagonista Luigi Lo Cascio. Un racconto in presa diretta che sarà aperto e commentato dai docenti Marina Paino e Nunzio Zago, che illustreranno il percorso dal capolavoro bufaliniano alla versione scenica.

Con Diceria dell’untore, in scena al Verga fino al 13 dicembre, il Teatro Stabile prosegue infatti nella linea direttrice che, in oltre cinquant’anni di storia e di vita, ha visto l’ente costantemente impegnato nella valorizzazione della grande letteratura siciliana, non solo la drammaturgia ma anche la narrativa.

La Sicilia, o meglio le “cento Sicilie” di Gesualdo Bufalino, il suo narrare onirico, diventano così teatro. La trasposizione del capolavoro dello scrittore di Comiso s’inserisce nel ricco cartellone impaginato dal direttore Giuseppe Dipasquale con ampiezza di orizzonti e aperto da questo allestimento, che spicca tra i debutti che hanno segnato in questo autunno il panorama teatrale nazionale.

Accanto all’attività artistica, nel programma dello Stabile tanta parte hanno la formazione e la riflessione di ordine artistico e critico, storico e letterario. Ma senza paludamenti. Ne è conferma “Doppia scena”, realizzata nell’ambito del Protocollo d’intesa stretto tra lo Stabile e l’Ateneo per diffondere la cultura teatrale tra i giovani. La partecipazione è peraltro valida per il riconoscimento agli studenti di crediti formativi.

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