Dopo la pronuncia del Cga, si riapre la "partita" di Valanghe d'Inverno?

Discarica TiritìAll’indomani dell’ordinanza n.765 con cui il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia ha dato ragione all’Oikos, con una “sospensiva” che sancirebbe l’infondatezza dei provvedimenti di interdittiva antimafia e di nomina dei supercommissari, “bocciando” di fatto i provvedimenti della Prefettura e ponendo le premesse affinchè i titolari della società si riapproprino dell’azienda, sono comprensibili le reazioni a Motta S. Anastasia e Misterbianco fortemente interessate alle vicende della vicina megadiscarica di Valanghe d’Inverno.

Se da un canto infatti nei due centri si contestava apertamente da tempo l’operato dei commissari prefettizi (ormai noti in tutta Italia per gli esorbitanti compensi) - i quali anziché gestire un progetto di chiusura della discarica non più autorizzata avevano posto in essere nei fatti la continuità operativa degli impianti con un piano ben più consistente di abbancamento di rifiuti – è pur vero che l’eventuale decadenza dei commissari stessi e dei provvedimenti interdittivi metterebbe ora l’Oikos nelle piene condizioni di riprendere la propria agibilità contrattuale nei confronti delle pubbliche amministrazioni; e quindi non solo di gestire direttamente la società ma anche di riprendere in prima persona – com’è espressa intenzione dichiarataci subito dal legale avv. Rocco Mauro Todero - il percorso di richiesta di tutte le autorizzazioni necessarie (a partire dall’Aia, autorizzazione integrata ambientale) per la prosecuzione a pieno titolo a Valanghe d’inverno di quell’attività che le due comunità locali, i sindaci e i Comitati si auspicano invece venga prima ridotta al solo conferimento e trattamento dei cd. “inerti” non inquinanti e poi conclusa definitivamente con la copertura, la chiusura e la successiva bonifica della megadiscarica.

Sia a Motta che a Misterbianco, il 2 dicembre scorso il presidente della Regione Crocetta, nel rispondere alle contestazioni locali ed invitarle a leggere bene l’ultima ordinanza emessa d’intesa con il ministero del riconfermato Galletti, aveva preannunciato che all’Oikos la Regione non avrebbe più dato alcuna nuova autorizzazione Aia, non essendoci a breve i presupposti in termini di prodotti-rifiuti e di conseguenti lavorazioni in loco; e aveva dato un appuntamento per la verifica dell’impegno a metà gennaio. Attraverso i suoi legali, l’Oikos sostiene invece che tale competenza autorizzativa spetta solo alla dirigenza regionale e alla Conferenza dei servizi e non al presidente, il quale pertanto non dovrebbe “invadere il campo” riservato alla burocrazia amministrativa. Si attendono le reazioni della Prefettura di Catania, per ora "bocciata" dalla sospensiva del Cga di Palermo. Tra pareri tecnici, contenziosi, ordinanze e sentenze continua così imprevedibile una “partita” che per una comunità locale di 65 mila persone è purtroppo tutt’altro che un gioco.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
20/12/2016

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