Disegno di legge sulle città metropolitane i dubbi restano

Città MetropolitaneNon nasce sotto una buona stella anche il secondo disegno di legge sull'istituzione delle città metropolitane, varato dal governo regionale lo scorso ottobre, dopo le polemiche del primo progetto che prevedeva la soppressione dei Comuni.

Un argomento di attualità perché riguarda la riorganizzazione degli enti territoriali, dopo il commissariamento delle Province, e di cui prossimamente si occuperà l'Ars.

A discuterne in un incontro organizzato dal locale Pdl sono stati il vicepresidente dell'Ars, Salvo Pogliese, i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il presidente regionale di Confcommercio, Piero Agen, il coordinatore dei circoli Meridiana, Paolo Di Caro, e il vice presidente nazionale di Azione universitaria, Dario Moscato.

«Credo che anche questo secondo disegno di legge vada migliorato - ha esordito l'on. Pogliese - per correggere alcuni punti ed evitare storture che potrebbero causare danni, come è accaduto in passato con gli Ato. E' comunque indispensabile aprire un dibattito che parta dalla base coinvolgendo le comunità interessate e coinvolgendo, come stiamo facendo, tutte le realtà sociali che operano nei territori».

Perplessità sul disegno di legge sono state avanzate anche dai rappresentanti sindacali, i quali hanno evidenziato la mancanza di garanzie per il personale attualmente impiegato nelle Province.

Agen ha rilevato come il territorio catanese non può essere organizzato sinergicamente senza tenere conto di realtà territoriali che vanno da Acireale a Nicolosi. «Tanto vale - ha concluso Agen - individuare le Province come città metropolitane dotandole di competenze che tengano conto dei servizi che possono essere svolti in sinergia».

Diversi hanno messo in luce come la contiguità territoriale prevista nel progetto di legge lasci fuori il Comune di Aci Castello, che confina con il territorio di Catania.

All'incontro erano presenti anche i sindaci di Misterbianco, Nino Di Guardo, che ha auspicato delle modifiche, e di Gravina, Domenico Rapisarda.

La Sicilia
05/11/2013

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