Discariche: la vigilanza continua!

Discarica TiritìIl 31 agosto è un giorno importante nell’iter che dovrà portare alla chiusura della discarica di Valanghe d'Inverno. Esso è infatti il termine previsto nel decreto emanato dal dirigente regionale Marco Lupo entro il quale la Oikos dovrà trasmettere alla Regione il progetto definitivo di chiusura del sito. La Regione poi, dopo avere acquisito i pareri di tutti gli organi competenti, dovrà approvare il progetto; infine, entro 60 giorni dall'approvazione regionale, la stessa Oikos dovrà realizzare le opere previste nel progetto per la gestione della chiusura.

I rappresentanti dei Movimenti No discarica di Misterbianco e Motta ci preannunciano il proprio impegno a vigilare e “pressare” perché le scadenze e i tempi previsti nel decreto di chiusura siano rigorosamente rispettati, e nel contempo sulle procedure di bonifica anche del vecchio sito di Tiritì, quello più pericoloso per la salute dei cittadini. C’è inoltre l’intento di battersi per scongiurare qualsiasi ipotesi di eventuale "gestione pubblica" del sito di Valanghe d'Inverno (preannunciata recentemente dal presidente della Regione Crocetta, in carenza attuale di siti alternativi sul territorio) in nome della perenne "emergenza rifiuti"; ci si preoccupa anche per gli effetti che le vicende giudiziarie in corso potrebbero avere nella gestione della Oikos e del suo patrimonio. E guardando al futuro, i Movimenti pensano di lavorare assieme ad un progetto comune di valorizzazione dei Sieli, “per farne il luogo di riscatto delle rispettive comunità” vicine dopo un pesante quarantennio da superare.

Rimane il non trascurabile problema occupazionale relativo ai lavoratori fin qui impegnati direttamente nelle attività delle discariche da chiudere. Ma si è fermamente convinti che tutti i lavoratori in questione - che con la propria esperienza maturata costituiscono a loro volta un’obiettiva risorsa - possano e debbano essere utilmente ricollocati sia nelle attività di bonifica delle discariche obbligatoriamente previste dal decreto regionale sia in altre attività della Oikos, che da parte sua potrebbe darsi una nuova “mission” moderna e legale, riconvertendo e riqualificando le proprie attività nell’ambito del compostaggio e del recupero di materie prime per produrre ricchezza dai materiali post-consumo trasformati e rivitalizzati in quanto "risorse" nel pieno rispetto della legge e dell’ambiente.

Roberto Fatuzzo

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