Discarica riaperta, ma l'emergenza resta Immondizia da smaltire

Simeto Ambienteda lasicilia.it
Si rientra alla normalità o almeno si prova. Sul fronte rifiuti in nove comuni di Simeto-Ambiente, Paternò in testa, nonostante da ieri si sia ritornato al lavoro, è ancora emergenza igienico-sanitaria. Le strade restano ricolme di rifiuti, con la presenza di tonnellate d'immondizia. Il centro, come la periferia, soffrono, anche nei pressi delle scuole. Un esempio su tutti può bastare: l'Istituto tecnico commerciale ha l'ingresso secondario bloccato dai cumuli di immondizia cresciuti accanto ai cassonetti della raccolta indifferenziata. E poi, bloccati dai rifiuti ci sono anche studi medici, attività commerciali e tra breve anche le abitazioni.

Ed ora agli operatori ecologici il compito, per l'ennesima volta, di far presto, di tirar via quelle migliaia di sacchetti accumulatisi per un'intera settimana, trascorsa ad aspettare che per la discarica di Motta Sant'Anastasia, gestita dalla Oikos, arrivassero i fondi anticipati dalla Regione siciliana, permettendone così la riapertura dei cancelli.

Ricordiamo che quanto sborsato dalla Regione si tratta solo di un'anticipazione di quattro milioni di euro, ripartiti il 60% alla Oikos, per Motta Sant'Anastasia e il 40% per Sicula Trasporti, gestore della discarica di Grotte San Giorgio, a Catania. Dall'anticipazione la Regione rientrerà grazie ai riversamenti di Serit, ottenuti dal pagamento della Tia da parte dei contribuenti. Ed intanto se la discarica di Motta riapre, ciò non significa che l'emergenza potrà essere superata. Pronti alla protesta, infatti, ci sono ora gli operatori ecologici, almeno in quei comuni dove non sono stati ancora pagati gli stipendi.

In questo caso Paternò è salva, visto che grazie alle anticipazioni con fondi comunali gli stipendi sono già stati pagati. Diversa, invece, la situazione, come detto, in altri comuni, la metà dove non si sa come pagare gli stipendi visto che i comuni evidenziano di non avere le somme necessarie per coprire il costo. Nonostante non si possa fare sciopero, visto il periodo natalizio, gli operatori ecologici sembrano pronti ad astenersi dal lavoro. Reclamano il loro diritto al pagamento dello stipendio, ma anche della tredicesima (questa manca per tutti). E della problematica è probabile se ne discuterà oggi, in Prefettura a Catania, quando si incontreranno i sindaci di Simeto-Ambiente e l'amministratore unico dell'Ato Ct-3, Angelo Liggeri.

L'argomento al centro dell'appuntamento è il debito pregresso nei confronti del Consorzio Simco e sul quale non è stato ancora trovato un accordo con la ditta che chiede una somma largamente superiore a 37 milioni di euro (data dal credito vantato fino ad oggi, appunto pari a 37 milioni di euro e da richieste di rimborso per i danni che le emergenze avrebbero provocato alla ditta).

Dalla Simeto c'è la volontà di chiudere il conto in sospeso, ma dall'amministratore unico si evidenzia che si può discutere solo dai 37 milioni di euro in giù, visto che il credito è solo presunto e a quella cifra occorre sottrarre i tanti servizi non svolti dalla ditta in questi anni.

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