Discarica, inquinati i centri urbani L'Arpa: "Metano nell'aria"

Discarica Misterbianco e MottaIl sindaci di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia assieme ai comitati No discarica chiedono incontro urgente con il governatore Rosario Crocetta.

MISTERBIANCO – I risultati tanto attesi alla fine sono arrivati. L’indagine conoscitiva sulla qualità dell’aria dei centri urbani di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia condotta dall’Arpa catanese (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) darebbe riscontro scientifico a quanto lasciavano già presagire le innumerevoli denunce avanzate da cittadinanza, Comune e comitati no discarica. “L’aria è inquinata. Gli impianti sia di Valanghe d’Inverno - dove vengono abbancati tonnellate di rifiuti - e sia quello chiuso di Tiritì producono oltre venti milioni di metri cubi di bio gas. Sono la causa della puzza nauseabonda respirata da noi tutti”, lo ha detto oggi il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo nel corso della conferenza stampa convocata proprio al fine di illustrare i dati emersi dal rapporto tecnico e annunciare le prossime iniziative di protesta.

Insomma, la relazione tecnica che consta di oltre quaranta pagine trasmessa dall’Arpa darebbe ragione a quanti hanno sempre protestato contro l’esistenza delle due discariche incuneate tra i centri abitati di Misterbianco e Motta. “Lo studio condotto da l’agenzia pubblica su disposizione del governatore della Regione è stata già consegnata alla Procura della repubblica" – ha continuato Di Guardo. Sulla vicenda ruotano già diverse inchieste giudiziarie come è noto. "È un documento - prosegue il sindaco - di straordinaria importanza: emerge in maniera inconfutabile le proprietà nocive date dalla presenza del metano. A margine di dati così eloquenti occorre disporre quanto prima le misure necessarie per la messa in sicurezza della vecchia discarica Tiritì onde evitare ulteriori rischi per la salute pubblica”. Il sindaco Nino Di Guardo - che ha parlato anche a nome del sindaco di Motta Sant’Anastasia assente all’incontro di quest’oggi, Anastasio Carrà (quest’ultimo ieri sera ha convocato una seduta straordinaria del consiglio comunale proprio in merito alle analisi dell’Arpa) chiede un incontro al governatore Rosario Crocetta alla luce di quanto emerso dal citato studio.

Ma vediamo nel dettaglio cosa riporta la relazione tecnica redatta dall’Arpa, l’istituto che per 19 giorni ha monitorato la qualità dell’aria delle due comunità. Nei “(…) dati percentuali del metano per macrosettore, regionali – si legge - e dell’agglomerato di Catania si evidenzia che le concentrazioni in aria di questa sostanza nell’agglomerato di Catania sono influenzate al 96% dalle emissioni del macrosettore 09 - Trattamento e smaltimento rifiuti”. Riscontri su riscontri da cui “si evidenzia come - si legge ancora - il polo impiantistico di gestione di rifiuti presente in territorio del comune di Motta S. Anastasia può ragionevolmente costituire una fonte di pressione ambientale di particolare rilievo, con specifico riferimento proprio al rilascio di metano ed altri composti ad esso correlabili”. La finalità dell’indagini è stata proprio quella di effettuare “una valutazione chimica dell’aria del centro abitato di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia (per mezzo della spettrometria di massa) correlandola ove possibile alle misure di olfattometria dinamica”. Uno studio “svolto tenendo conto del supporto fornito in termini di segnalazioni di percezione di molestie olfattive da parte delle istituzioni locali e dei cittadini residenti in entrambi i centri abitati”. Dai campioni prelevati e analizzati e “dall’esame degli spettri acquisiti – si legge - relativi a tutte le molecole ricercate, quelle ritenute utili per descrivere il sistema sono: metano, propilmercaptano, isopropilmercaptano, metilmercaptano, sec-butilmercaptano, acido solfidrico, benzene, toluene, 1,3,5 trimetilbenzene (segnale non risolto da quello del cumene pertanto il valore viene dato come somma dei due contributi), acrilonitrile, 1,2 dicloroetano. L’acquisizione dei primi dati, a scopo “esplorativo”, ha inizio giorno il 4 luglio 2016”.

A preoccupare maggiormente il sindaco Di Guardo assieme all’assessore comunale all’Energia Angela Vecchio e ai comitati No discarica sono appunto le percentuali di metano. “A titolo esemplificativo, si legge nella relazione della dottoressa Brigida Finocchiaro, controfirmata dal dirigente all’Ufficio Controllo Arpa CT dottor Roberto Grimaldi, nella notte dell’08/07/2016 , dalle 00:40 alle ore 2:00 circa, lo spettrometro Airsense registra un forte incremento di concentrazione di metano, il cui valore di concentrazione aumenta dieci volte rispetto a quello naturale di fondo. Anche in questo caso la variazione di concentrazione del metano è accompagnata dalla variazione di concentrazione dei mercaptani. Nello specifico la variazione più rilevante è quella relativa alla concentrazione di isopropilmercaptano, che raggiunge il valore di circa 14 ppb; i valori riportati sono i più alti sino a quel momento registrati”.

Durante le fasi di monitoraggio i tecnici dell’Arpa spiegano di aver registrato diversi episodi in cui la concentrazione di metano nell’aria raggiunge percentuali considerevoli. Un fenomeno che ha come conseguenza i cattivi odori che si diffondono nell'ambiente. “In particolare – continua la relazione - è stata messa in luce la variazione ricorrente della concentrazione di metano nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino rispetto al valore riferibile alla concentrazione naturale di fondo. Questo fenomeno accade, durante l’intero periodo di osservazione, secondo una precisa frequenza. L’incremento di concentrazione di metano si manifesta in orario serale (alle ore 23 circa), durante la notte (tra le ore 1 e le ore 3), alle prime luci del giorno (alle ore 5 circa) ed in prima mattina in una fascia oraria compresa tra le ore 6:30 e le 8:30. Le oscillazioni di concentrazione rilevate sono comprese tra i valori di 2.5 e 10 volte la concentrazione media del fondo naturale. La variazione di concentrazione di metano è stata accompagnata sistematicamente dalla concomitante variazione di concentrazione di alcuni mercaptani, molecole caratterizzate da un odore nauseabondo”.

Ma accanto al sindaco presente anche Anna Bonforte Papale, esponente del comitato No discarica. “Siamo nuovamente qui a richiedere un incontro con il presidente Crocetta – afferma - Incontro che attendiamo ancora da quando a giugno fummo convocati dopo l’eclatante manifestazione dei cittadini. I dati dell’Arpa finalmente ci forniscono quei dati che noi avevamo sempre denunciato, senza mai spaventarci e compiendo azioni a favore della difesa della salute pubblica anche quando queste non erano in linea con la legislatura vigente. Sapevamo di stare dalla parte della giustizia, come è accaduto di recente quando abbiamo fermato i camion privi di tenuta stagna e da cui fuoriusciva percolato. Insomma - aggiunge Papale - i Comitati No Discarica hanno sempre avuto ragione: è accertato che la puzza va oltre i valori medi e internazionalmente riconosciuti. Bisogna riprogrammare il monitoraggio nella stagione autunnale per conferire maggiore verificabilità ai dati così raccolti, e per allargare lo spettro di analisi ad alcune sostanze, come l’acido solfidrico, che seppure rilevato non è stato valutato in rapporto alle sorgenti emissive esistenti” – conclude Anna Bonforte Papale.

“La discarica è un imbroglio. – spiega il sindaco – che tiene in vita una miniera. Basta rileggere lo studio condotto dall'ex assessore all'energia Nicoló Marino. È una vicenda scandalosa che non deve farci dormire la notte. Noi non demordiamo”. Parole forti dettate dalle notizie che giungono dalla Regione “dove i funzionari che avevano espresso parere negativo sul rinnovo dell’autorizzazione – dice il sindaco – sono stati trasferiti in altri uffici, ma noi non ci fermeremo, contrasteremo ed impugneremo eventuali ordinanze di proroga e stiamo studiando la possibilità di attivare una class action”. “L’Arpa ha anche condotto alcune analisi oftalmologiche da cui è emersa la dimensione della puzza. Il massimo previsto è di cinque unità, noi siamo a quota a 33 metri cubi. Mi pare chiaro come questi dati siano talmente drammatici da escludere che la nostra sia una mera battaglia ideologica” – ha detto invece l’assessore Vecchio.

Erika Intrisano
catania.livesicilia.it
19/08/2016

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