Discarica, E' pronto l'ampliamento, Lombardo tace, Oikos minaccia

Sit in comitato No Discarica Il Comitato e 5 mila firme interpellano il governo, che non convoca tavoli istituzionali. Lombardo invita i capi in via Pola. A colloquio privato.
Il termine per l'ampliamento scade tra un anno. Ma Oikos spa che la gestisce ha già speso 28 dei 31 milioni di euro necessari per portare a termine l'intervento. E' la discarica di contrada Valanghe d'Inverno e contrada Tiritì a Motta San'Anastasia a turbare i sonni dei cittadini di Misterbianco. Perché se l'impianto ricade nel Comune di Motta, la distanza dal centro di una delle città più importanti dell'hinterland etneo è di soli 350 metri. Il distacco è ancora più esiguo se si considera la natura del disagio: miasmi insopportabili, percepibili fino a un centro abitato che conta 50 mila abitanti.

Enrico Sciuto
CataniaOggi.com
17/01/2012

La discarica al momento ha una capacità di 810 mila metri cubi e accoglie i rifiuti di 19 Comuni della fascia pedemontana. L'ampliamento, deliberato dal Governo Lombardo con due distinte autorizzazioni il 19 Marzo 2009 e il 4 Marzo 2010, triplicherà le dimensioni e gli effetti dell'impianto: il conferimento dovrebbe arrivare a 2,5 milioni di metri cubi. "Così la Città rischia di morire" dice Paolo Conti, storico militante della sinistra locale, oggi portavoce del "Comitato No Discarica". Come se non bastasse, poi, lo scorso Giugno la quantità di polveri sottili emessa dal complesso di Contrada Tiritì ha oltrepassato il limite di guardia. L'afa e le condizioni atmosferiche hanno fatto il resto, finché le proteste dei cittadini hanno costretto le istituzioni ad intervenire. I tecnici dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (Arpa) registrarono il 28 Giugno, nella postazione di prelievo "a valle" un valore di polveri totali pari a 249 µg/Nm³. L'emissione consentita è di 150 µg/Nm³.

OIKOS SPA-I tecnici in quell'occasione furono chiari: "Una non corretta procedura gestionale nell'esecuzione delle fasi critiche di trasporto, scarico ed abbancamento dei rifiuti, è tale da ritenersi pregiudizievole per la qualità dell'aria nell'intorno della discarica" scrissero nella relazione. La Oikos spa, impresa di Motta Sant'Anastasia, rispose addebitando il fenomeno alla natura propellente dei rifiuti conferiti, "problema momentaneo accentuato dai depositi di cenere vulcanica". Ma sulla reale efficienza dell'impianto per la gestione di biogas i cittadini organizzati nel Comitato "No Discarica" continuano a sollevare dubbi. E quegli interrogativi permangono ancora oggi, quando sul tavolo dei soggetti istituzionali coinvolti pesa la lettera dai toni ultimativi firmata Domenico Proto, presidente di Oikos Spa, e datata 2 Settembre 2011. "Oikos spa- vi si legge- si è già impegnata con diversi Istituti bancari a sostenere esborsi economici, per investimenti direttamente o strettamente correlati ai predetti impianti autorizzati, per € 31.622.264,10 di cui già spesi ad oggi pari ad € 28.572.686,55".

La partita, insomma, sembrerebbe essersi chiusa. Anche perché, più avanti, il presidente del Cda si fa più esplicito: "Risulta evidente che l'eventuale revoca in Autotutela dei Decreti ammessi provocherebbe ingenti ed ingiustificati danni economici all'intera collettività". Il riferimento è alle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) concesse dalla Regione, quando il Governo di Raffaele Lombardo decise di bloccare gli inceneritori programmati da Cuffaro. Anche l'impianto di contrada Tiritì finì nella lista delle 12 discariche da ampliare. Eppure era già attivo da trent'anni, ad una distanza dai centri abitati ben inferiore ai 5 Km prescritti da una legge del '94. Negli anni '90, l'allora Assessore regionale al Territorio e Ambiente Giovanni Burtone ne aveva anche deciso la chiusura. E' quello che ora chiedono a gran voce i cittadini.

Ma al contrario, la fortuna del sito, e con essa quella della famiglia Proto, titolare della Oikos, era ben lungi dall'offuscarsi. La società si sarebbe successivamente aggiudicata l'appalto per la raccolta dei rifiuti nei Comuni consorziati nell'ATO 3 "Simeto Ambiente", raccolta differenziata compresa. Ma in Italia, il paese dei conflitti d'interesse, nessuno si fece domande sull'opportunità del rapporto privatistico per la gestione di un servizio che è un'evidente alternativa al conferimento in discarica. Da un anno, la Oikos gestisce anche il neonato "Centro comunale per la raccolta rifiuti", un'isola ecologica a disposizione dei cittadini di Misterbianco. L'Azienda di Motta Sant'Anastasia vanta 30 milioni di fatturato annuo, un organico di 124 dipendenti e un Cda a composizione familiare. Tra i membri, anche il fondatore. Si tratta di Salvatore Proto, arrestato nel 1997 nel quadro di un'operazione della DIA. I pm lo accusavano di rapporti con il clan Santapaola- Ercolano. Lui è stato assolto in primo grado.

I "NO DISCARICA" E LA POLITICA- "Tutti dentro". E' la parola d'ordine dei portavoce del Comitato "No Discarica" di Misterbianco. I promotori sono due uomini molto stimati in città. Uno è Paolo Conti, storico militante di sinistra ed ex consigliere comunale Prc. L'altro è Alfio Sciacca, notissimo giornalista misterbianchese ora in forze al "Corriere della Sera". «Siamo riusciti a rendere questa battaglia patrimonio comune delle forze politiche" spiega con orgoglio Conti. E il Comitato ha infatti messo assieme tutti. Anche il sindaco di Misterbianco, Ninella Caruso, autonomista corrente Leanza, e il vicesindaco Franco Galasso, assessore all'Ecologia. Senza dimenticare due leader molto popolari in queste terre: lo stesso Leanza, peso massimo dell'Mpa e radicatissimo sotto l'Etna, e il deputato regionale ed ex sindaco Nino Di Guardo, acceso sostenitore a Palermo dell'intesa tra il PD e gli autonomisti.

La stessa che governa Motta Sant'Anastasia, città rimasta ai margini dell'iniziativa e il cui Comune incassa ogni anno una somma a titolo di risarcimento ambientale per lo sfruttamento del territorio. Così, nel Maggio dell'anno scorso Misterbianco ha dato vita ad una vasta mobilitazione per chiedere la chiusura della discarica. Allo stesso fine sono state anche raccolte 5 mila firme, consegnate al Prefetto il 27 Aprile scorso. Solo che la Regione non risponde: "Siamo delusi -spiegano i membri del Comitato- in particolare dal silenzio dell'Assessore competente al caso, Giosuè Marino". Da Lombardo, finora, niente dichiarazioni e nessuna convocazione ufficiale. Solo contatti informali, accompagnati da inviti a colloqui privati in via Pola a Catania, sede federale del Movimento per l'Autonomia. Il presidente interverrà?

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