Dalla Regione 22 milioni ai Comuni

Simeto AmbienteE' stato siglato giovedì pomeriggio, a Palermo, l'accordo tra la Regione e alcuni Comuni di Simeto Ambiente per l'erogazione dei fondi stabiliti dal piano di rientro.

La Regione concederà, ai Comuni che ne avevano fatto richiesta, un prestito per pagare i debiti contratti con l'Ato e il consorzio Simco. Dei quindici Comuni che hanno chiesto l'anticipazione, soltanto undici, al momento, avranno concretamente le somme, per un ammontare di circa 22 milioni di euro. Si tratta di Adrano (poco più di 9 milioni), Biancavilla (poco più di 5 milioni), Camporotondo (300mila euro circa), Gravina (1.5 milioni di euro), Nicolosi (700mila euro), Pedara (844mila euro), Ragalna (592mila euro), San Giovanni La Punta (1.370.000 euro), San Pietro Clarenza (713mila euro), Sant'Agata Li Battiati (928mila euro), e Tremestieri Etneo (735mila euro).

Gli altri quattro Comuni richiedenti, ossia Belpasso, Misterbianco, Paternò e S. Maria di Licodia, devono prima fornire un'integrazione dei documenti richiesti, anche se nel caso di Paternò bisogna precisare che il sindaco, Mauro Mangano, ha preferito prendere tempo per capire le eventuali conseguenze sul bilancio di previsione dell'ente. S. Maria di Licodia, invece, rappresentata dal sindaco Totò Mastroianni, dovrà presentare una comunicazione alla Regione sul dissesto finanziario del Comune, dichiarato alcuni mesi fa.

Per quanto riguarda gli ultimi tre Comuni di Simeto Ambiente, va evidenziato che Motta Sant'Anastasia non ha sottoscritto l'atto, perché manca ancora l'approvazione del piano di rientro da parte del Consiglio comunale che, sull'argomento, è stato convocato per la prossima settimana. Per Mascalucia, il commissario straordinario in carica nel periodo di vacatio pre elettorale, non aveva approvato il piano di rientro, anche se il sindaco, Giovanni Leonardi, avrebbe espresso opinione diversa, scegliendo di accettare l'accordo di programma.

San Gregorio, vista la totale copertura dei costi da parte del Comune, non ha avanzato alcuna richiesta di prestito. La restituzione delle somme alla Regione avverrà in dieci anni con rate annuali di cui la prima con scadenza 31 ottobre 2013.

Salvo Spampinato
La Sicilia
20/07/2013

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