Dal "Cerchio delle donne" nuove progettualità sociali con il Comune, scuole e associazioni

Il cerchio delle donneIn una città ricca di fermenti socioculturali, le donne misterbianchesi si confermano una risorsa preziosa e inesauribile. Con il “Cerchio delle donne” che «non lancia parole al vento», bensì si allarga e coinvolge il Comune, uomini, associazioni, scuole e realtà non cittadine. E con molte iniziative già realizzate e tante altre in programma, per «un progetto di socialità e di comunità accogliente».

Allo Stabilimento Monaco, dopo il saluto del sindaco Nino Di Guardo, l’introduzione di Josè Calabrò, instancabile “anima” del Cerchio, il cui libro collettivo “Le case dei gelsi” sta girando l’Italia. Presenti le Associazioni, i Servizi sociali con Pinella Di Pietro e Fina Giugno (che ricorda il nuovo “Sportello” comunale con la Thamaia), le Scuole con le dirigenti Patrizia Guzzardi (Ics Padre Pio da Pietralcina) e Giusy Licciardello (Ics Pitagora) a sottolineare che «l’entusiasmo dei ragazzi è il motore del recupero sociale nel territorio».

Carmela Occhipinti (Cooperativa Marianella Garcia) presenta la mostra di giovanissimi “Fotografare per conoscersi”; Mimì Duscio, prima laureata medica a Misterbianco, “dedica” le case dell’acqua pubblica alla pediatra Benedetta Santonocito che è nel cuore di tutti; Giustina Cacciola lancia con Annalisa Torrisi il nuovo impegno scolastico “Intimità con la Storia”, che partendo dal libro della Calabrò intende recuperare la memoria delle generazioni precedenti in una piattaforma informatica. La psicologa Vitina Ferrara (Agorà) lancia il progetto “Educazione alla genitorialità” e alla pace; l’avv. Grazia Lombardo (Consultorio Agnese Lo Certo) propone “Oltre la Violenza” per la presa in carico della vittima e del maltrattante; la psicoterapeuta Domenica Caruso illustra il progetto di partecipazione all’VIII Festival della Complessità; Carmela Zuccarello, direttrice della Galleria civica d’arte, auspica un coinvolgimento attivo del territorio per valorizzare il patrimonio di Campanarazzu; Lella Condorelli (Fidapa) ripropone la “Toponomastica Femminile”, non ancora adottata a fronte di un 98% di strade intitolate ad uomini.

Significativa la doppia intitolazione della Sala mostre e dell’Archivio comunale (gestito da Angela Nastasi) a due grandi donne: la pittrice Artemisia Gentileschi, presentata da Dina Palmeri (Fidapa), e l’attivista dei Fasci siciliani Marietta De Felice Giuffrida, tratteggiata da Anna Bonforte (Udi). Poi la musica della cantastorie Rosa Balistreri, magistralmente interpretata da Cinzia Sciuto. L’assessore Federico Lupo scopre le targhe eponime, e disvela nell’atrio d’ingresso la posa dell’albero “Cocci spezzati fioriscono”, opera dell’artista Annachiara Di Pietro contro la violenza sulle donne.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
15/05/2017

r.f.) L’incontro tra pubblico e privato allo Stabilimento Monaco sembra proprio ben lontano, anzi l’opposto, rispetto al clima divisivo della campagna elettorale in pieno corso. Qui si lancia con continui progetti comuni un messaggio «che semina identità condivisa, esalta le differenze nell’inclusione di generazioni diverse e di territori non omogenei tra centro e periferie». E si sta bene insieme.

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