Corsa alle vaccinazioni all'ambulatorio Asp di Misterbianco, al servizio anche di Motta

VaccinazioneGià scaduto il termine del 10 marzo scorso previsto dalla legge n.119 del 31 luglio 2017, è corsa alle vaccinazioni obbligatorie anche a Misterbianco, con l’ambulatorio dell’Azienda Sanitaria provinciale di via Garibaldi (ricavato dal Comune in locali scolastici), “preso d’assalto” da tantissimi genitori coi loro bambini, anche dalla vicina Motta S. Anastasia.

Il tutto ovviamente per non incorrere nelle sanzioni previste dal “decreto Lorenzin”, che vietano addirittura l’accesso a scuola per gli alunni dell’infanzia (nido e materne) non vaccinati, mentre sono previsti adempimenti e provvedimenti diversi per gli alunni di elementari e medie. Ciò nelle more della preannunciata proroga fino a fine marzo per la regione Sicilia - che l’assessore regionale Razza definisce di “flessibilità” - su cui proprio oggi è prevista un’apposita riunione presso il Dipartimento provinciale di prevenzione.

Facciamo il punto della delicata situazione con l’Ufficiale sanitario dott. Giuseppe Condorelli, raggiunto nel suo ufficio di Misterbianco tra una “folla” di famiglie in attesa nei corridoi e uno striminzito personale ridotto all’osso e costretto a un improbo lavoro. Una folla comunque ordinata e in paziente attesa, a dire il vero senza alcun “caos”; e un lavoro comunque encomiabile per una struttura al servizio di una popolazione complessiva di almeno 62 mila abitanti (Misterbianco e Motta S. Anastasia). «Qui si provvede a vaccinare almeno una trentina di bambini al giorno – ci dice il dott. Condorelli – e il martedì, quando riceviamo anche di pomeriggio su prenotazione, tra 40 e 50. Più di questo onestamente non possiamo fare, a fronte di una marea di prenotazioni che arrivano già fino al luglio prossimo, anche con genitori che cercano qualche “escamotage” per rinviare, e “casi umani” particolari. Stamattina alle 9, a corridoi pieni, abbiamo già dovuto ritirare il foglio con l’elenco dei richiedenti e chiudere la lista mattutina dei bambini da vaccinare. E ci dispiace davvero per le attese e i forzati rinvii.

La corsa alle vaccinazioni, se ricorda, era iniziata nell’agosto dell’anno scorso, poi si era attenuata, ora è ripresa vigorosamente prima e dopo la scadenza del termine imposto dalla legge. La cd “anagrafe vaccinale” e la “immunità di gregge” (espressione forse poco gradevole), tendenti ad una copertura e tutela sanitaria ottimale a beneficio di tutti, in verità rimangono ad oggi un meccanismo complesso e non ancora “bene oleato” che ha bisogno di tempo e pratica per consolidarsi e funzionare al meglio, e i problemi non mancano, sia per le Aziende sanitarie sia per le stesse scuole destinatarie delle nuove norme restrittive. Ad anno scolastico in pieno corso, c’è chi ha problemi per la vaccinazione, mentre si rincorrono e incrociano gli adempimenti burocratici (tesserini e certificazioni, elenchi, riscontri, inviti a colloquio, appuntamenti) tra le scuole, i nostri uffici e l’Asp.

Per quanto intensamente abbiamo fin qui lavorato (ed occorrerebbe, come si vede, un personale sanitario e amministrativo ben più congruo), ritengo che a tutt’oggi manchi ancora all’appello almeno il 17% della popolazione scolastica, per legge in atto “inadempiente” e da vaccinare obbligatoriamente; coi ritmi attuali dovremmo ovviamente farcela a ridurre il gap, ma temo che a causa dei “passaggi” molto lunghi del sistema complicato e farraginoso si possa arrivare addirittura all’estate. Senza dimenticare che l’obbligo dei vaccini, con tappe successive, è previsto fino all’età di 16 anni, e che – a parte le scuole - occorre seguire anche gli elenchi dei nuovi nati fornitici dai Comuni. Insomma, siamo in mezzo a una strada, ma ce la mettiamo tutta. Sono però convinto che già dal prossimo anno scolastico la situazione migliorerà».

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
16/03/2018

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