Consorzio Simco, è allarme

Porta a Porta 2013«Se da un lato i Comuni respirano per l'arrivo di 90 milioni di euro attraverso il decreto legge 35/13 e potranno pagare i debiti arretrati verso le imprese, dall'altro le imprese dei servizi di igiene ambientale che hanno espletato i servizi nei territori dell'Ato Ct 3 Simeto Ambiente in liquidazione, rischiano di non vedere un centesimo».

È l'allarme lanciato dal presidente del Consorzio Simco, avv. Concetta Italia, che punta il dito contro quei comuni soci dell'Ato Ct3, che «sebbene chiamati per legge a coprire i costi di gestione del servizio, ci risulta non hanno richiesto la certificazione dei propri debiti nella piattaforma Mef (Ministero Economia Finanze) e di conseguenza non potranno ottenere gli importi necessari a pagare le imprese».

Ma è altrettanto grave un'altra circostanza: le anticipazioni regionali non hanno avuto luogo: «Nonostante si è riusciti ad instaurare un dialogo costruttivo con l'assessorato regionale all'Energia ed ai Servizi di pubblica utilità nella persona del dott. Nicolò Marino e con il dipartimento regionale Acque e Rifiuti - afferma Concetta Italia - e nonostante esistano la certificazione del credito da parte dell'Ato, le delibere di Consiglio comunale che riconoscono il credito e approvano il piano di rientro, le pratiche giacciono alla firma degli organi preposti per l'emissione dei mandati di pagamento. È evidente che la risoluzione dei problemi delle imprese mal si coniugano con i tempi della burocrazia».

In pratica, è cambiata la sensibilità dei cittadini nei confronti del problema, come dimostrato dagli obiettivi di raccolta differenziata raggiunti, ma invariato è rimasto il punto di vista e la sensibilità della politica che vuole solo "il territorio pulito". Le imprese da anni affrontano una crisi pesantissima a livello finanziario a causa degli ingenti crediti accumulati nei confronti degli Ato, ma circostanza assai grave è che sopportano le ripercussioni di tale situazione sull'efficienza organizzativa dei servizi. «La situazione di stallo che si è venuta a creare a causa dell'indifferenza degli organi preposti nei confronti del problema - denuncia il presidente del Consorzio - non consente alle medesime aziende di fare impresa».

Carmelo Di Mauro
La Sicilia
10/10/2013

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