Chiude anche «u bar do Munumentu»

Spina MisterbiancoIl centro storico era una volta il centro vivo di una comunità che discuteva, si incontrava, dibatteva non solo per strada o nelle piazze ma anche all'interno dei bar, insostituibili punti di incontro per generazioni.

Adesso il centro storico e precisamente piazza Mazzini, da tutti conosciuta come "U Munumentu" per la stele posta al centro in ricordo dei caduti di tutte le guerre, perde anche il suo bar che dal 1952 si affacciava proprio sulla piazza.

Piazza Mazzini ha ospitato nei decenni trascorsi la sede di partiti politici, circoli della caccia, uffici comunali, bar, una banca e perfino la stazione dei carabinieri, con un'entrata secondaria al di sotto della piazza. Di tutto questo era rimasto a baluardo di una vitalità quotidiana il bar, anche esso denominato "u bar do Munumentu" ed un panificio, che da alcuni anni si affaccia sulla piazza. Tutto il resto è scomparso, lasciando la piazza sfornita dell'unico luogo di incontro per giovani ed anziani.

Per oltre mezzo secolo il bar è stato testimone attento di una società che si evolveva, di eventi politici e storici, di feste e sagre paesane, di scorribande delle giovani matricole per la festa d'ingresso all'università, accompagnando intere generazioni in un cammino che adesso si è interrotto, non per colpa della crisi economica che ha portato alla chiusura numerosi esercizi, ma per vicende questa volta legali e burocratiche di cui la gestione aveva bisogno per andare avanti ed uniformarsi alle leggi del settore. Sorto nel 1952 su iniziativa di Gaetano Fisichella, nel dopo guerra quando l'economia ricominciava piano piano a farsi strada.

Nel 1960 passò nelle mani di Andrea Di Dio, ed era l'unico bar all'epoca che faceva da contraltare ai tre presenti in piazza della Repubblica - oggi ne esiste uno solo ed un chiosco - diventando sin dall'alba un punto di riferimento per centinaia di Misterbianchesi, che sorbivano un caffè prima di andare in campagna a lavorare la terra o a caccia.

Nel 1991 il bar fu rilevato da uno dei dipendenti, Michelangelo Spina, che dopo 23 anni aveva deciso di rinnovarlo e rimodernarlo incappando nelle diatribe con la proprietà dello stabile. La piazza è stata testimone, assieme alle sue attività, di una vitalità oggi scomparsa: dalle feste dell'Unità a quelle dell'Amicizia della vecchia Dc, dalle sagre paesane al recente mercatino delle pulci.

Negli ultimi trent'anni, piazza e bar sono stati spettatori e testimoni di tutte le battaglie politiche locali e nazionali ospitando personaggi illustri, dall'ex presidente del consiglio Mario Scelba a futuri presidenti della Camera come Gianfranco Fini o ministri come Veltroni, senza dimenticare i presidenti di regione, ivi incluse le diatribe più appassionanti della politica locale. E ancora, il maestro Pregadio prediligeva i succulenti arancini del bar, così come Paola Turci o i Ricchi e Poveri per arrivare fino a Pippo Baudo, passavano dalla piazza e dal bar per assaggiare qualcosa di speciale, come i prelibati "Totò", dolci poveri ricavati con i rimasugli di pasta. Tutto questo adesso resta nei ricordi. Un pezzo di storia scompare nell'augurio che prima o poi possa rinascere e riprendere vitalità una piazza con tutte le sue attività. Carmelo Santonocito

Carmelo Santonocito
La Sicilia
09/08/2014

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