Che povero PAES...E!

PAESIn attesa di ricevere risposte su quanto abbiamo chiesto pubblicamente con il precedente post “Lettera aperta……….”, per non annoiarci, abbiamo assistito alla riunione della III commissione consiliare del 24 c.m. che prevedeva l’audizione dell’ing. Davide Maimone. Il tecnico citato è il responsabile della società ARTEC s.r.l. ed, evidentemente, il tecnico che ha redatto il PAES. Nei meandri del sito del comune, da buoni “cani randagi”, abbiamo scovato il documento definitivo che risale al settembre del 2016 mentre una versione pubblicata qualche mese prima, ed ancora on-line, contiene inesattezze (utilizziamo un eufemismo).

Non vogliamo entrare nel merito del lavoro prodotto, che assume un rilievo prettamente tecnico e deve essere affrontato nelle sedi opportune, e non vogliamo tediare chi legge per questo poniamo l’attenzione solamente su due questioni. La prima sulla tempestività della redazione del piano. La durata del rapporto di servizi, instaurata con il disciplinare d’incarico, fissava la data del 10 gennaio 2015 come termine di consegna (art. 3) e nel caso di ritardo (art. 11) si sarebbe applicata una penalità del 1 per mille del corrispettivo professionale. Visto che il lavoro è stato concluso con un anno e mezzo di ritardo siamo curiosi di sapere se tale clausola è stata utilizzata. Va da sé che il ritardo nella consegna, di quanto commissionato, comporta una parziale vanificazione della tempistica prevista perché, nel frattempo, a livello comunitario non si parla più di PAES ma di PAESC ossia di azioni per l’energia e il clima con orizzonte temporale 2030 e non più 2020 (sottigliezza!).

La seconda sul coinvolgimento dei cittadini e cittadine e dei portatori di interesse (stakeholders: associazioni, imprenditori ecc.) che devono essere gli attori e simultaneamente i destinatari degli interventi da pianificare. Infatti l’Unione Europea, nelle linee guide per la redazione del PAESC (elaborate dal JRC), pone particolare enfasi su questa azione partecipativa che deve essere attuata, documentata e riportata nel documento di programmazione. Quanto elaborato ci sembra invece una povera lista “della spesa”, scopiazzata qua e là, senza avere tenuto in debita considerazione questa importantissima indicazione. Per tale motivo “denunciamo” l’assoluta mancanza di azioni coese, consistenti e concrete volte a ridurre seriamente e drasticamente le emissioni di CO2 che sono, per il nostro martoriato territorio, quelle legate al traffico veicolare cittadino (via Lenin docet) e alla prossimità della SS. 121 Catania-Paternò fattori questi che contribuiscono pesantemente sui livelli di emissioni (non solo composti del carbonio ma anche benzene) ed hanno un’alta pressione sull’impatto ambientale. Un ultima considerazione, ma non per questa meno importante, è la totale assenza di una strategia volta a inquadrare la presenza nel territorio, nel prossimo futuro, della metropolitana e la sua incidenza nella strategia di riduzione delle emissioni all’interno del PAES (PAESC?!).

Zero Waste Sicilia Etna

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