''Cavalleria rusticana'' torna a Vizzini. La ricca donazione dell'Opera di Roma

L'Opera di Roma ha messo a disposizione il suo ricchissimo archivio storico, donando al Museo dell'Immaginario Verghiano una mole di testimonianze su "Cavalleria rusticana". La soddisfazione di Francesco Reggiani , direttore dell'archivio storico e audiovisuale del prestigioso teatro della capitale.

Opuscoli
celebrativi e locandine originali; disegni e foto; registrazione della
rappresentazione di Cavalleria Rusticana diretta da Pietro Mascagni in occasione del
Cinquantenario; Cinegiornali Luce; recensioni dell’epoca; foto di scena;
alcune caricature di Mascagni di Enrico Caruso; Cartoline postali italiane
commemorative; immagini degli interpreti più celebri di Cavalleria: da Gemma
Bellincioni e Roberto Stagno (primi interpreti assoluti nel ruolo di Turiddu e
di Santuzza) a Romilda Pantaloni; Da Fernando Valero a Emma Calvè; da Fernando
De Lucia a Giuseppe Di Stefano fino allo stesso Beniamino Gigli. E ancora
gioielli, calzature, bozzetti di scena; frontespizi e spartiti originali.

E’ tutto questo ed
altro ancora la straordinaria mostra incentrata su “Cavalleria rusticana”
che l’Opera di Roma allestisce a Palazzo Ventimiglia Trao di Vizzini a partire
da martedì 1 agosto alle 19.30, in occasione delle Manifestazioni
Verghiane 2006
.

Nell’immaginario
collettivo “Cavalleria rusticana” occupa un posto di assoluto rilievo e non
solo per il valore in sé dell’opera ma per essere stato un documento su
un’isola considerata “ferina”, esotica e abitata da individui passionali e
violenti.

In realtà gli ingredienti furono semplici e assai ben dosati: un libretto ben
articolato basato sull’omonima novella di Giovanni Verga, personaggi
fortemente caratterizzati, musica in cui si alternavano romanze melodrammatiche
e cori di ampio respiro, musica colta e musica popolare, estremamente
orecchiabile.“Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni, ventiseienne
musicista livornese, fu un successo travolgente.

L’Opera definita “verista” era stata scelta tra quelle di un concorso bandito
dalla casa editrice musicale Sonzogno. Il concorso prevedeva, oltre ad un premio
tremila lire, la messa in scena al Teatro Costanzi l’attuale Teatro
dell’Opera di Roma: e sui quei legni prestigiosi Cavalleria fu rappresentata
in prima assoluta il 17 maggio 1890.

 Il
concorso della Sonzogno fu all’epoca un importante trampolino di lancio per
giovani compositori ed una maniera per individuare nuovi talenti e nuove
tendenze musicali e Mascagni proprio con “Cavalleria rusticana” contribuì a
dare nuovo vigore ed a rinnovare il genere del melodramma che, dopo la stagione
aurea di Donizetti, di Bellini e di Verdi, languiva ormai inesorabilmente. Sulla
scia di “Cavalleria Rusticana” si formò infatti una ulteriore generazione
di compositori che diedero vita a nuovi capolavori: Puccini con Tosca,
Leoncavallo coi  I
Pagliacci
ed Andrea Chenier.

 

tags: