Carlo III di Spagna Biografia del capostipite del re riformatore a Napoli e a Madrid

Centro Studi V. BacheletItalia-Spagna, Napoli-Madrid sono queste le coordinate geografiche del prezioso volume del prof. Giuseppe Caridi, docente di Storia del Mezzogiorno moderno, presso l’Università di Messina, dal titolo “Carlo III, un grande re riformatore a Napoli e in Spagna”.

La presentazione del volume ha avuto luogo nei locali del Palazzo del Senato di Misterbianco, promossa dal Centro Studi “Vittorio Bachelet”, con una qualificata partecipazione di pubblico ed il presidente, avv. Salvatore Saglimbene, nella presentazione dell’evento, ha ben evidenziato l’apporto culturale e sociale dell’azione di governo del re Carlo III di Spagna. Nel presentare il personaggio, il prof. Fernando Mainenti, cultore di storia e studioso del periodo borbonico, ha evidenziato i due momenti storici del regno delle due Sicilie e della corona spagnola, sottolineando gli aspetti dinastici che intrecciano il padre Filippo V di Spagna e la madre Elisabetta Farnese della famiglia dei Medici, titolare del ducato di Parma, la quale assicurò al figlio il titolo di “Principe ereditario del granducato di Toscana”.

Anche la relazione tra il regno delle due Sicilie ed il Papato non era molto positive e le azioni di Carlo di Napoli sono state indicative per spezzare il legame di vassallaggio nei confronti della Chiesa.
Il prof. Vincenzo Cataldo dell’Università di Messina, ispettore archivistico onorario, ha tratteggiato le linee portanti del volume, che presto avrà l’alto onore di un’edizione in lingua spagnola, essendo il primo libro che prende in esame con la medesima valenza i due momenti storici, quello napoletano e quello spagnolo.
Carlo III sposatosi con Maria Amalia, figlia del re di Polonia, governò come un viceré spagnolo, delegando i poteri amministrativi ai suoi ministri: il conte di Santostefano dal 1735 ed in seguito il marchese Montealegre, dal 1738 al 1746.

Le ardite e illuminate riforme operate rendono il re Carlo un monarca illuminato e precursore dei tempi per le innovazioni apportate nell’organizzazione sociale e civile. Lo sviluppo dell’industria tessile e della ceramica di Capodimonte a Napoli porta il segno del re Carlo, come pure il grande Reale Albergo dei poveri a Napoli il Palazzo reale e il teatro San Carlo ed altre costruzioni significative a servizio della Città partenopea. Alcuni particolari anche inediti sulla vita del sovrano, ricavati dalle lettere ai Genitori, sono stati raccontati dallo stesso autore del volume, il prof. Giuseppe Caridi, presidente di Storia Patria per la Calabria, già autore di altri volumi quali: “Essere re e non essere re. Carlo di Borbone a Napoli e le attese deluse” ed anche “La modernizzazione incompiuta nel Mezzogiorno borbonico”.

Nella cornice biografica esistenziale, con una fitta rete d’intrecci dinastici, l’azione del sovrano, incoronato nella cattedrale di Palermo il 3 luglio 1735 come Re delle Due Sicilie, viene illustrata nel prezioso volume con documentate testimonianze storiche e innovazioni di carattere sociale, come si evince dal ricco apparato di note e di citazioni bibliografiche. Dopo il trattato di Aquisgrana alla morte di Ferdinando VI nel 1759 prese il titolo di Carlo III di Spagna, continuando l’azione di riformatore e monarca illuminato, anche se in politica estera si registrarono alcuni insuccessi nei confronti della Gran Bretagna.

L’originale mostra numismatica su Carlo II, a cura del collezionista Mimmo Murabito, ha fatto da cornice alla significativa giornata culturale, un’altra stelletta nel medagliere del Centro Studi “V. Bachelet” di Misterbianco.

Giuseppe Adernò

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