Canale di gronda e depuratore consortile, ancora "grandi incompiute"

via Aldo MoroAlle prime piogge, e nella prospettiva dell’inverno, si ripropone puntuale e inquietante il problema di come affrontare gli inevitabili acquazzoni e allagamenti che ogni anno provocano disagi, pericoli e danni nella zona commerciale di Misterbianco e nelle sue frazioni.

Senza che il Comune da solo possa fare in realtà molto, sul piano strutturale e della prevenzione, tra mancanza di risorse e vincoli di progetti di più ampia portata che investono altre istituzioni e “soffocano” per insostenibili lentezze burocratiche.

E il “focus” rimane sulla “telenovela” del famigerato “collettore pluviale b”, o “canale di gronda Ovest”, un'opera iniziata negli anni '90 da una ditta poi fallita, coi lavori rimasti a metà e per il cui completamento il governo nazionale aveva stanziato qualcosa come 50 milioni di euro nell’ambito del programma “Italia sicura”, per interventi rivolti a prevenire il “dissesto idrogeologico” nelle aree metropolitane. Un’infrastruttura essenziale rimasta purtroppo finora una “grande incompiuta”, nonostante sia assodato che essa potrebbe evitare inondazioni non solo sul versante occidentale di Catania (una delle aree maggiormente a rischio in Italia) ma anche nei comuni vicini di Misterbianco e Motta S. Anastasia. Un’opera che servirebbe a convogliare non solo le acque pluviali (tramite i tombini) ma anche quelle provenienti dalle fogne principali.

Ci si chiede quanto ancora si dovrà aspettare per prevenire ed evitare gli allagamenti urbani sistematicamente puntuali ad ogni forte pioggia. Valutazione d’impatto ambientale, progetto esecutivo, gara d’appalto, tempi tecnici e burocratici che si dilatano a dismisura, lasciando irrisolti i problemi e mortificando un intero territorio. La risposta dovrà venire dal Comune di Catania, che ha la competenza in materia e deve gestire le somme finanziate. E al completamento del canale di gronda è legato tra l’altro quello dell’impianto di depurazione (attualmente commissariato, Misterbianco non ne è più capofila), che dovrebbe servire un territorio di 2500 ettari e interessare – direttamente o indirettamente – circa 300mila abitanti ancora ad alto rischio idrogeologico. Potranno essere serviti, coi lavori a valle, i quartieri da San Giovanni Galermo alla Circonvallazione, le frazioni di Lineri e Poggio Lupo, la zona commerciale di Misterbianco e i comuni di Mascalucia e S. Pietro Clarenza.

Un’opera tra l’altro inficiata da forti perplessità in merito alla progettazione e prevista realizzazione, sullo sversamento delle acque nell’area argillosa dei Sieli e contrada Cubba a pieno vincolo idrogeologico. In attesa del canale di gronda, il Comune di Misterbianco cerca comunque di fare qualcosa.

«Abbiamo commissionato uno studio professionale – ci dice l’assessore Stefano Santagati – che ci è stato ora consegnato, sull’angusto canale Nunziatella (all’altezza di Monte Po e dell’ospedale) per allargarlo e far defluire le acque sul vicino canale Acquicella, adeguandolo alle esigenze e ai problemi della zona commerciale e di collegamento con Catania. Ci stiamo dando da fare per le possibili opere che interessano direttamente il nostro territorio, e contiamo di ottenere i necessari finanziamenti. Anche sulle frazioni a rischio allagamenti abbiamo fatto tutto il possibile - non essendoci stato tra l’altro consentito dal Comune di Catania di scaricare sul territorio limitrofo - e cureremo la regolare pulizia delle caditoie, già incrementate. Le acque dovrebbero defluire».

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
7/11/2017

r.f.) “Canale di gronda” e “depuratore consortile”: due annose “grandi incompiute”, con un fiume di finanziamenti disponibili e ancora inutilizzati, che danno la misura eloquente della situazione siciliana. Tra grovigli progettuali, tecnici e burocratici, inerzie, ostacoli, e il “nulla” dopo vari decenni. Con un altissimo e arcinoto rischio idrogeologico che rimane lì a incombere minaccioso su 300mila abitanti ancora senza rete fognaria. In attesa di necessari e indifferibili sussulti di civiltà e dignità.

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