Campanarazzu: in arrivo 700mila euro

Altare laterale con colonneda lasicilia.it
Lo scavo archeologico di «Campanarazzu» ha ottenuto un ulteriore finanziamento da parte dall'assessorato regionale ai Beni culturali, che ha stanziato la somma di 696.203,49 euro a completamento dell'adeguamento per la pubblica fruizione del sito archeologico. A darne notizia è stato il sindaco di Misterbianco, Ninella Caruso, che ha avuto la conferma dello stanziamento da parte del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e dall'on. Lino Leanza, che quando era assessore regionale ai Beni culturali si era prodigato affinché fosse finanziata la campagna di scavo per riportare alla luce l'antica chiesa madre, interamente coperta dall'eruzione lavica del marzo del 1669, che interessò l'intero Comune etneo, poi ricostruito tre chilometri più a sud.

«E' una bella notizia per tutta la comunità - ha detto la Caruso - perché questo finanziamento, in aggiunta a quello già concesso di un milione di euro, permetterà di rendere finalmente fruibile un luogo caro alla storia e alla memoria dei misterbianchesi».

Gli interventi, avviati due anni fa, sono attualmente fermi da un anno per motivi burocratici (problemi sorti tra la ditta e la Sovrintendenza) e solo recentemente la direzione dei lavori ha annunciato la ripresa delle attività di cantiere sul sito, liberato da ben nove metri di lava che avevano riempito la navata principale della chiesa, lunga oltre 40 metri, ma anche gli altari laterali.

Il problema, dopo una frana che aveva investito il cantiere, è quello di coprire la chiesa riportata alla luce e della quale era rimasta fuori solamente la parte sommitale del campanile, dove lo scorso anno, dopo oltre 340 anni, è risuonata nuovamente una campana appositamente fusa per l'evento.
L'intervento maggiore è quello di restauro degli altari laterali e del consolidamento della pavimentazione, dal momento che ha assorbito le acque meteoriche e che, al di sotto della pavimentazione, sono state rinvenute numerose cripte per la sepoltura.

Adesso occorre che, prima che arrivi il prossimo inverno, si provveda subito alla copertura dell'intero sito archeologico in modo da continuare l'opera di restauro degli altari laterali e degli stucchi danneggiati dal calore della lava, penetrata all'interno della chiesa dopo essersi accumulata a ridosso del muro di cinta ed essere entrata dal tetto, poi sprofondato sul pavimento, rimasto, per questo motivo, integro.

tags: