Bellini Festival: un gala di stelle per cominciare

Bellini festival 2009Sabato 12 settembre 2009, una data da non dimenticare. Sarà lungo e carico di emozioni l'opening day che aprirà la prima edizione del Bellini Festival. Nel centro storico e non solo, l'intera città celebrerà il figlio più illustre. Catania vestita a festa renderà omaggio al suo Cigno. Tutto è pronto per un tributo che schiererà l'apparato istituzionale delle grandi occasioni, coinvolgendo al contempo la cittadinanza e i visitatori, non soltanto gli appassionati.

L'itinerante e solenne cerimonia inaugurale avrà inizio alle ore 16,30 a Palazzo Minoriti con il saluto di Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia regionale di Catania, che ha promosso la manifestazione in collaborazione con il Comune, la Regione Siciliana-Assessorato ai Beni Culturali, il Teatro Massimo Bellini e le maggiori istituzioni cittadine. Seconda tappa l’ottocentesco monumento a Bellini, opera dello scultore Giulio Monteverde, in Piazza Stesicoro, per approdare infine alla casa natale, sede del Museo Civico Belliniano, che sorge in Piazza San Francesco D'Assisi.

Questo il primo atto del Bellini Festival, fondato e diretto dal regista Enrico Castiglione con il coordinamento di Giuseppe Maimone. In serata le iniziative si moltiplicano e diversificano. Alle 19 alle Ciminiere, la mostra dedicata ai manifesti di film-opera aprirà l’articolato progetto “Il melodramma al cinema”, prodotto da Etnafest e curato da Sebastiano Gesù. La mostra rimarrà aperta, ad ingresso libero, fino al 30 settembre. Dopo il taglio del nastro e la presentazione dell’esposizione, alle 20,30 prenderà il via la rassegna cinematografica in tema, intitolata “Dal palcoscenico allo schermo”, che si protrarrà senza soluzione di continuità fino al 16 settembre. Si comincia con la proiezione del film La bohème (Usa 1926, 95’), regia di King Vidor, con Lillian Gish e John Gilbert; l’accompagnamento musicale dal vivo sarà affidato all’Ensemble Darshan.

La prima giornata del festival culminerà nel Bellini Gala che avrà luogo alle 21 tra i velluti del Teatro Massimo. Sottolinea il sovrintendente Antonio Fiumefreddo: «La gente ha tanta voglia di musica di alto livello. Il Bellini Festival sarà l'occasione per dimostrare che con la concordia, la collaborazione di tutte le istituzioni e di coloro i quali amano questo mondo, si può proporre un programma ricco e davvero di valore. Il Teatro Massimo Bellini, che ho l'onore di dirigere, mette dunque a disposizione i propri uomini, la propria esperienza, il grande amore per la musica e, in particolare, per la musica di Vincenzo Bellini, perchè il Bellini Festival possa essere, da oggi in poi, l'ambasciatore della catanesità nel mondo della cultura».

Sul podio Eve Queler, pioniera delle donne direttrici d’orchestra e certamente la più celebre in campo mondiale. Il concerto vedrà impegnati i complessi artistici del Teatro, Orchesta e Coro, quest’ultimo istruito da Tiziana Carlini. Ascolteremo le esaltanti sinfonie e i magnifici cori da Norma, I Capuleti e i Montecchi, Il pirata.

Solisti vocali saranno tre stelle di prima grandezza che di Bellini affronteranno pagine straordinariamente ricche di pathos, con significative incursioni nella produzione di altri sommi autori, parimenti ai vertici del repertorio belcantistico.

Sulle note di “Casta Diva” volerà il canto di Chiara Taigi, reduce dal successo di Cavalleria rusticana a Taoarte, soprano versatile che può vantare ampiezza di scelta anche all’interno dell’universo belliniano, di cui è pronta a far rivivere non solo Norma, ma anche Elvira e Imogene, le eroine di Puritani e Pirata.

Di spicco la presenza del tenore Gregory Kunde, trionfatore in Zelmira al recente Rossini Opera Festival; cesellerà qui arie di Donizetti e Bellini, trascorrendo dal Nemorino dell’Elisir d’amore ai ruoli di Tebaldo (Capuleti) ed Elvino (Sonnambula), preludio al più eroico Pollione che debutterà in forma scenica nelle recite di Norma al Teatro Romano, 19,22 24 settembre.

Alla storia della musica appartiene poi il baritono Renato Bruson, leggenda vivente del melodramma, che esordirà con il Conte delle Nozze mozartiane, e proseguirà con il drammatico “Oro supplex” del Requiem donizettiano dedicato proprio alla prematura scomparsa di Bellini. Un atteso intervento, quello di Bruson, che si conferma mitico interprete anche delle pagine belliniane, scegliendo in particolare la dolente sortita di Riccardo nei Puritani, esempio mirabile di quella “malinconica musica” che ha reso e rende immortale il Catanese.

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