Arriva il Credito Etneo - Catania, domani l'inaugurazione

Nel pianeta della finanza brilla un'altra stella. Domani, alle 19, sarà inaugurata la sede del Credito Etneo, Banca di credito cooperativo (via Cesare Beccaria 1 a Catania), costituita il 30 aprile del 2000, autorizzata dalla Regione siciliana con decreto dell'assessorato al Bilancio e alle Finanze, che ha recepito il parere della Banca d'Italia il 28 giugno scorso. Via Beccaria per ora è soltanto sede amministrativa ma presto diventerà anche sede legale. Oggi il Credito Etneo annovera 1.000 soci e un capitale sociale, interamente versato, di oltre sei miliardi.

CATANIA – Nel pianeta della finanza brilla un'altra stella.
Domani, alle 19, sarà inaugurata la sede del Credito Etneo, Banca di credito
cooperativo (via Cesare Beccaria 1 a Catania), costituita il 30 aprile del 2000,
autorizzata dalla Regione siciliana con decreto dell'assessorato al Bilancio e
alle Finanze, che ha recepito il parere della Banca d'Italia il 28 giugno
scorso. Via Beccaria per ora è soltanto sede amministrativa ma presto diventerà
anche sede legale. Oggi il Credito Etneo annovera 1.000 soci e un capitale
sociale, interamente versato, di oltre sei miliardi.
Le principali categorie
economiche che costituiscono il corpo sociale sono commercianti, artigiani,
coltivatori diretti, liberi professionisti, piccoli e medi imprenditori, tutti
espressione di un territorio che vanta antiche tradizioni nell'ambito della
cooperazione del credito.
Antonino Pellegrino, imprenditore nel settore
della produzione di laterizi, è il presidente del consiglio d'amministrazione,
del quale fanno parte anche il vicepresidente Angelo Vitaliti, direttore
commerciale grande distribuzione; i consiglieri Giacomo Fiorenza, commerciante
carburanti; Umberto Licciardello, imprenditore; Pietro Pellegrino, avvocato, e
Sebastiano Scionti, industriale.
Del Collegio sindacale fanno parte Agatino
Rizzo, presidente, Franco Leone e Vincenzo Rapisarda, sindaci effettivi, Teodoro
Argento e Rosario M. Garra, sindaci supplenti. Il direttore generale è il rag.
Pietro D'Alessandro.
La «squadra» di impiegati è completata da altri sei
elementi che hanno già maturato esperienza bancaria nel mercato di riferimento.
Il piano industriale, sottoposto all'esame dell'Organo di vigilanza da parte del
Comitato promotore, prevede il raggiungimento dei seguenti aggregati
patrimoniali (valori espressi in miliardi) nel primo triennio: capitale sociale
5,5 miliardi, 8 miliardi, 10 miliardi; raccolta diretta 33 miliardi, 47 miliardi
e 64 miliardi; impieghi con clientela 20 miliardi, 31 miliardi e 40 miliardi. Il
conseguimento del pareggio di bilancio è previsto alla fine del secondo
esercizio.
Il consiglio d'amministrazione ritiene di dover perseguire due
obiettivi in particolare: impianto di una struttura patrimonializzata, solida
sul piano tecnico e organizzativo, supportata da adeguate professionalità già
inserite nel mercato di riferimento; realizzazione di una politica aziendale
orientata a coinvolgere in modo diretto l'utenza che si accosterà alla Banca,
inserendola nel corpo sociale, dimostrando, in modo concreto, che si tratta di
una realtà aperta al mercato, al territorio, a quanti in questo mercato, in
questo territorio operano.
L'allargamento della compagine sociale è
ritenuto, pertanto, strumento primario per un radicamento consapevole, per una
crescita reale che porti il nuovo istituto di credito a essere banca della città
di Catania e del comprensorio etneo.
Il piano industriale prevede
l'ampliamento della rete di vendita nella stessa città di Catania e in quei
Comuni della fascia pedemontana dai quali, già oggi, provengono quote
consistenti di soci.

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