Discarica

Discarica, chiesto incontro al ministro Prestigiacomo

Stefania Prestigiacomoda lasicilia.it
Dopo l'invio al presidente della Regione Lombardo e all'assessorato regionale al Territorio della richiesta di revoca in autotutela dell'autorizzazione all'ampliamento della discarica in contrada Tiritì, oggi gestita dalla ditta Oikos, il comitato "No discarica" riparte con una ulteriore iniziativa, chiedendo al ministro per l'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, un incontro per rappresentare la situazione di precarietà ambientale alla quale è sottoposta la popolazione di Misterbianco, ma anche di Motta S. Anastasia.

Richiesta di Annullamento in Autotutela

discarica La richiesta è stata firmata da:
Fina Abbadessa (cons. prov.le PD), Josè Calabrò (Segr. PD Misterbianco),Carmelo Caruso (Comitato No Discarica Motta), Maria Caruso(Comitato No Discarica Misterbianco), Ninella Caruso (Sindaco di Misterbianco), Paolo Conti(Comitato No Discarica Misterbianco), Nino Condorelli(Capogruppo MPA Misterbianco), Nino Di Guardo (Deputato regionale PD), Massimo La Piana(Capogruppo PD Misterbianco), Lino Leanza (Deputato regionale MPA),Giuseppe Lupo (Segr. Regionale PD), Piero Piganataro(Consigliere comunale PDL), Alfio Sciacca(Comitato No Discarica Misterbianco).

La discarica Tiritì non va ampliata

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Maggioranza e opposizione nel Consiglio comunale di Misterbianco unite per far fronte comune e chiedere la revoca del decreto di ampliamento della discarica di Tiriti, nel territorio di Motta S. Anastasia, ma a poche centinaia di metri dal centro storico di Misterbianco. Il Consiglio comunale del centro etneo ha infatti approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato dal PD e dal Movimento volontari, primo firmatario Massimo La Piana, che è stato emendato nel corso della seduta su proposta del consigliere Giovanni Palmeri del gruppo «Il Girasole», con il quale si invita il sindaco Ninella Caruso «a firmare formale richiesta di revoca in autotutela del decreto 221 del 19 marzo 2009 da rivolgere al presidente della Regione».

Documento lumaca la discarica resta chiusa

Oikosda lasicilia.it
Al Nord, in alcuni centri, come novità per questo Natale, hanno deciso di piazzare alberi ecologici, con appesi i rifiuti riciclati, frutto della differenziata. All'opposto, per i Comuni di Simeto-Ambiente o almeno per una parte di essi, in strada non ci sono alberi ma i rifiuti, a tonnellate. E a render tutto ancor più grave è il fatto che l'emergenza non rientra. La discarica di Motta Sant'Anastasia, gestita dalla Oikos, dunque, resta a cancelli chiusi, quasi certamente anche oggi. Per risolvere il problema ieri, per l'intera giornata, è stato un "fuoco" di telefonate tra Catania e Palermo. Tutti alla ricerca del documento da firmare che liberava i quattro milioni di euro da destinare per le due discariche di Motta e di Catania.

No all’ampliamento della discarica

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Siamo certamente lontani, per fortuna, dagli scontri di Terzigno, ma anche qui, da noi, nella provincia etnea, a due passi dalla città, cinquemila cittadini protestano per impedire che la Regione dia atto all'allargamento di 20 ettari della discarica di contrada Tiritì, che si trova in territorio di Misterbianco e a poca distanza da Motta S. Anastasia. E lo scontro rischia di diventare, come è ovvio, anche politico perché adesso, a prendere posizione apertamente contro l'ampliamento della discarica è scesa la Provincia che ha sposato le posizioni del comitato antidiscarica sorto tra Motta e Misterbianco e ha deciso di chiedere la revoca dei precedenti pareri positivi sull'ampliamento della discarica e sulla costruzione del bioreattore, emessi dalla Provincia.

Soldi pubblici e gestori privati ecco il business delle discariche

Repubblica da www.palermo.repubblica.it
Una valanga di rifiuti, un robusto fiume di denaro. La Sicilia che riscopre le discariche offre la possibilità di un business a nove zeri. Un miliardo e mezzo di euro, ecco la cifra. È il fatturato che i gestori dei siti, nei prossimi anni, potrebbero far registrare nell'Isola dell'emergenza. La strada è segnata: nell'ultima proposta di revisione del piano rifiuti, inviata da Palazzo d'Orleans al ministero nei giorni scorsi, è prevista la realizzazione di quindici nuove discariche, oltre all'ampliamento di 12 delle quattordici attive in questo momento. Significa che nelle nove province siciliane, di qui al 2013, è prevista la costruzione di impianti che potranno ospitare, complessivamente, quasi venti milioni di metri cubi (15 milioni di tonnellate) di spazzatura. Poiché la tariffa pagata a chi gestisce le discariche è pari, in media, a cento euro a tonnellata, facile ricavare la dimensione finanziaria della soluzione discariche.

Discarica di Tiritì no che si allarga

discaricada lasicilia.it
Il fronte del comitato civico «No discarica» si allarga, coinvolgendo, oltre ai residenti di Misterbianco, anche i cittadini di Motta Sant'Anastasia e quelli che abitano nel popoloso quartiere catanese di Monte Po.
Un fronte unico che vede anche la presenza delle forze politiche, consapevoli tutti che la battaglia può essere vinta se si riesce a stare assieme e fare sentire una voce unica. Questo il maggiore dato emerso ieri nel corso dell'assemblea pubblica alla quale hanno preso parte cittadini, rappresentanti di associazioni, responsabili di partito, assessori e consiglieri, oltre al sindaco di Misterbianco, Ninella Caruso e agli on. Lino Leanza e Nino Di Guardo.

Oggi assemblea pubblica per far spostare la discarica

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Sono cinquemila le firme di cittadini del centro storico di Misterbianco raccolte dal comitato civico, di cui fanno parte anche istituzioni e forze politiche che chiedono lo spostamento della discarica in contrada Tiritì, in territorio di Motta S. Anastasia ma a cinquecento metri in linea d'aria dalle prime case.
Una battaglia avviata lo scorso marzo con una serie di incontri pubblici dai quali è sorto un comitato civico con a capo il sindaco Ninella Caruso che oltre a chiedere lo spostamento ribadisce la propria contrarietà all'autorizzazione della regione per l'ampliamento del sito.

«I miasmi non possono essere attribuiti alla discarica di Tiritì gestita dall’Oikos»

Oikosda lasicilia.it
Con riferimento all’articolo pubblicato nell’edizione di ieri sulla discarica di Tiritì, Domenico Proto, presidente del Cda della Oikos Spa, ente gestore dell’impianto di discarica per rifiuti non pericolosi, in una nota precisa che «l’impianto di discarica per rifiuti non pericolosi della Oikos Spa, in linea con le rigide prescrizioni in materia ambientale, è costantemente monitorato sotto diversi aspetti e, nello specifico, lo è anche in relazione ai parametri meteo climatici nonché della qualità dell’aria. Sulla base dei dati relativi alla direzione dei venti, automaticamente rilevati ogni ora da una stazione meteoclimatica, localizzata all’interno della discarica, e confrontando le rilevazioni nel tempo, è possibile evidenziare come la totalità dei valori medi giornalieri indichi costantemente, una provenienza del vento dal luogo ove insiste il Comune di Misterbianco verso il sito di discarica.

Chiudere la discarica Tiritì Petizione da inviare a Napolitano

discaricada lasicilia.it
Una petizione da inviare al presidente della Repubblica, al ministro dell’Ambiente, al presidente della Regione Siciliana e alle autorità istituzionali della provincia per chiedere la chiusura della discarica in contrada «Tiritì», in territorio di Motta S. Anastasia, ma a poche centinaia di metri dal centro di Misterbianco. Un’iniziativa che parte dal Comitato civico «No discarica», presieduto dal sindaco Ninella Caruso, di cui fanno parte cittadini e forze politiche presenti in Consiglio comunale. Nel documento, i promotori chiedono l’immediata revoca del recente ampliamento della discarica, lo spostamento dell’impianto lontano da Misterbianco e da altri centri abitati e la bonifica dell’area, dove da oltre 30 anni vengono scaricati rifiuti provenienti da tutta la Sicilia.

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