Dico la mia

Romeo e Giulietta va in scena al Monumento

Massimo La Piana e Nino Di Guardo Nino (Romeo), non guarda mai in faccia Massimo (Giulietta) affacciato al balcone in attesa di un cenno dal suo ’amato’, ma lui Nino, l’onorevole del Pd che non vuole fare le primarie, tira dritto per oltre cinquanta minuti. Parla, straparla, accusa e si scusa, attacca e si difende, lasciando solo gli ultimi istanti per una piccola serenata in controtendenza con la storia che vuole la donna altera da conquistare e l’uomo ‘tappetino’, una sviolinata che suona più o meno così. Sono finiti i tempi di William Shakespeare: se dobbiamo unirci devi venire tu da me, ci fidanziamo, ma le regole le decido io. Hai tempo per pensarci, hai tempo sino all’ultimo istante utile.

Natale Bruno

Misterbianco 1950-65 III: gli anni eroici del calcio a Misterbianco (2^ parte)

Vito Arena Benvenuti al terzo appuntamento. Per poter parlare dei calciatori di allora, bisogna ritornare brevemente ai “terreni di gioco”, questa volta un po’ più simili ad un campo di calcio. Ancora giovanissimi e desiderosi di un calcio più vero, verso la fine degli anni ’50, abbiamo scoperto uno spazio non grande ma quasi sempre libero da qualsiasi utilizzo, dietro le prime case popolari di Misterbianco, non lontano dalle Terme romane, le quali guardavano a nord e ad ovest su una campagna desertica, tranne serrate “macchie” di fichidindia a perdita d’occhio. E allora, giù tutti i ragazzi a lavorare per sistemare meglio possibile il fondo del terreno; per porte solo intelaiature con due montanti e la traversa, ma sempre senza le reti! Gli ambienti delle Terme vicine, pur se difficilmente calpestabili, erano quasi sempre i nostri spogliatoi. Abbiamo cominciato a giocare con squadre di undici contro undici, ma ci andavamo un po’ stretti; tuttavia, ci sentivamo per la prima volta liberi con un nostro campo e presto ci accorgemmo che diventavamo sempre più numerosi come frequentatori. Fu una spontanea conquista sociale e fonte di aggregamento umano, direi meglio cittadino, perché eravamo ragazzi provenienti da tutto il Paese e andavamo tanto d’accordo che decidemmo di riprendere a disputare dei tornei estivi fra squadre cittadine. Purtroppo, la nostra esistenza calcistica in quell’angolo di paradiso arrivò ad un certo momento alla fine, con tanta delusione e scoraggiamento per noi ragazzi.

Vito Arena

In attesa della Nuova Primavera di Misterbianco!

Angelo Battiato Confesso che in questi mesi, ascoltando il gruppo di FB “Nino Di Guardo Sindaco”, Misterbianco.com e gli amici al telefono, ho sentito fortissimo, il richiamo della mia terra…e quando la patria chiama i figli generosi e responsabili, rispondono: e io sono qui! Come nei miei vent’anni, quando le strade di Misterbianco erano lorde di sangue, e noi combattevamo sulle barricate e sognavamo una nuova Misterbianco. Come nei miei trent’anni, quando insieme a Nino Di Guardo, da amministratore, insieme a tanti altri compagni, ci siamo sporcati le mani ed abbiamo costruito una nuova Misterbianco. Come nei miei quarant’anni, quando siamo stati opposizione, ferma e decisa, a questa Amministrazione, e mi sovvengono quelle lunghe notti di mezz’estate quando, facendo sciopero della fame, dormivamo sul freddo pavimento dell’ufficio protocollo del Municipio occupato per difendere i nostri diritti!

Angelo Battiato
candidato consiglio comunale

Misterbianco 1950-65 II: Gli anni eroici del calcio a Misterbianco

Vito Arena Ciao a tutti e benvenuti al secondo appuntamento di “Misterbianco 1950-65”. Ai giovani misterbianchesi amanti del calcio, calciatori e tifosi, quanto racconterò oggi sembrerà quasi impossibile che sia successo, ma se avranno la pazienza di andare fino in fondo alla lettura non potranno che ricredersi e, oltre che sbalorditi, forse finiranno per ammirare i ragazzi di allora, loro antenati, dopotutto. Antenati è la parola giusta; perché io, uno fra i più in vista di quei ragazzi, potrei essere davvero per età nonno di un giovane calciatore misterbianchese di oggi! E, in ogni caso, i cinquantenni e sessantenni della nostra Comunità potrebbero confermare ciò che dirò. Sarà più facile il mio racconto e più conveniente per la sua comprensibilità dividerlo in alcune sezioni, esaminate una alla volta, ma che alla fine mostreranno la vera, completa, commovente immagine del piccolo “mondo calcistico” di Misterbianco 1950-65; eccole: I terreni di gioco - I calciatori - Le Società -Calcio/Famiglie/Comune.

Vito Arena

Misterbianco 1950-65 I

Vito Arena Ciao e ben ritrovati a tutti i miei amici e concittadini misterbianchesi; sono Vito Arena. Questa volta non Vi parlerò di musica (accantono il mio Progetto “Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma”, almeno fino alla prossima nuova composizione musicale ad Esso ispirata e al ritorno di una “quiete” feconda, spero, di buoni frutti per Misterbianco , dopo la tempesta elettorale); Vi parlerò, invece, di una mia nuova iniziativa che toccherebbe, se realizzata, la sfera sociale e culturale di tutta la Comunità misterbianchese. Cercherò di essere più chiaro possibile e di spiegarVi il mio progetto, che al presente, per la sua complessità strutturale, definito ancora non lo è, neppure per me. Brevemente, prima di delinearne contenuti e modalità di realizzazione, vorrei accennare i due motivi per i quali questo lavoro vorrei venisse realizzato: uno – forse potrebbe contribuire a stemperare l’eccessiva tensione che si sta accumulando nell’aria per le attese politiche uno sguardo ad un passato di Misterbianco quasi dimenticato, per fare un po’ sorridere e commuovere quanti non sono più giovani e proporre a quelli che invece lo sono esempi, ricordi, conoscenze della Comunità cui appartengono che non conoscono e che non avranno mai modo di apprendere da un libro.

Vito Arena

Lettera aperta alla città

Voto Misterbianco Le riflessioni di Enzo Arena mi danno l’opportunità di porre all’attenzione della città e ragionare, a meno di due mesi dalle elezioni del 6 e 7 maggio, sul senso e sul significato dell’etica in politica.
Concordo con quanto egli dice a proposito dei partiti, che “dovrebbero rappresentare per la politica” il punto di partenza e di aggregazione, vera anticamera democratica della vita sociale. Oggi purtroppo parlare di partecipazione, confronto, dialettica, è divenuto più un “cult” delle reminiscenze “Primo repubblicane” piuttosto che essenza primaria del vivere civile.

Pippo Gullotta
già candidato Sindaco PdL

Rag. Pippo Bongiovanni, l’ex democristiano diventato comunista che si fa chiamare assessore!

presentazione Misterbianco Libera Piange al microfono Pippo Bongiovanni. Lacrime sincere (che gli fanno pure onore…) scivolano sul suo volto, quando, sul palco del teatro comunale annuncia una delle candidate della sua lista. E’ la maestra di ballo che ha ‘contagiato’ suo figlio, il più grande, quello che vuole ‘fare’ il ballerino, impegnato in una tournèe in Germania. Si commuove, ma giusto il tempo di riprendersi e subito si confessa: “Comunista io per avere scelto Nino Di Guardo? Macché. Piuttosto è lui ad essere diventato democristiano”. E subito precisa: “Alla Regione Di Guardo non sta con Raffaele Lombardo, non lo sostiene con il suo voto?”.

Natale Bruno

Elezioni 2012, una occasione per la rinascita della sinistra a Misterbianco

Voto Misterbianco Avverto una sensazione che mi fa credere che, cavalcando il disimpegno politico della gente, i protagonisti delle prossime elezioni comunali tendano a trasformare il momento della campagna elettorale di Misterbianco in una carnevalata di Maggio, perchè essa si muove senza una vera identità politica e molto spesso con una ostentata incoerenza sotto lo stesso simbolo.
Il proliferare di liste sembrerebbe il sintomo auspicabile di partecipazione alla soluzione dei problemi sociali, se però non si scoprisse subito la loro somiglianza a vere fabbriche del consenso, il più delle volte riciclate in patronati e sigle assistenziali, dove il “leaderismo” può facilmente costruire il proprio baraccone elettorale.

Enzo Arena

Chi è il burlone?

Josè Calabrò Abbiamo letto, su Misterbianco.com, un pezzo dal titolo “Quando la poltrona di vice piace più di quella del sindaco”. E’ facile capire, leggendo il testo, che si tratti di un falso. L’autore non può essere Natale Bruno, giornalista, come da firma. Una serie di elementi portano a questa lampante verità: il brano è di un burlone. Potrebbe, infatti, un giornalista virgolettare parole che non ha mai sentito – in quanto non sono mai state pronunciate e sono riferite ad un incontro a cui non ha partecipato? Potrebbe mai un giornalista scrivere un pezzo così strampalato, che culmina addirittura in un non sense, nella parte finale?

Josè Calabrò
segretario circolo PD Misterbianco

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