Adesso bisogna valorizzarlo

inaugurazioneda lasicilia.it
L’apertura di un museo non capita tutti i giorni ed il centro etneo ha dovuto attendere dieci anni da quando il progetto iniziò a prendere concretamente forma, diventando adesso una vera realtà. Ad inaugurarlo due bambini, proprio per voler affidare simbolicamente alle nuove generazioni il compito di custodirlo ed ingrandirlo, raccogliendo cimeli e beni che ancora oggi sono in mano a privati e che fanno parte del patrimonio culturale della comunità. Il museo d’arte sacra inaugurato alla presenza del sindaco Ninella Caruso e del suo vice Franco Galasso, del consigliere provinciale Fina Abbadessa, presente anche l’ex presidente della Provincia Nello Musumeci che sposò il progetto finanziando l’opera, può contare su una preziosa collezione di argenti che spaziano negli ultimi quattro secoli, frutto della bravura di maestri argentieri oltre ad una ampia collezione di paramenti sacri ricamati in oro.

Diviso in cinque ambienti, ricavati al di sotto della chiesa madre, una volta utilizzati come cripte per la sepoltura, l’esposizione contiene anche gli ex voto in oro e delle pergamene cinquecentesche riguardanti l’affiliazione delle storiche confraternite. Per la prima volta è possibile ammirare anche i bozzetti originali di Giuseppe Barone che affrescò le volte della chiesa. Non mancano all’interno le testimonianze del vecchio Comune, distrutto dall’eruzione lavica del marzo 1669, con una vetrina dedicata al vasellame in ceramica rinvenuto nel corso degli scavi e una preziosa collezione di monete in oro, dono di un collezionista. "Siamo fieri di essere riusciti nell’impresa - ha detto il sacerdote Giovanni Condorelli, che guiderà la fondazione che avrà la cura di custodire e valorizzare il patrimonio culturale - l’impegno è quello di far conoscere l’istituzione museale e di inserirla nei circuiti turistici". Il museo durante i festeggiamenti patronali resterà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 21.


LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

tags: