5 settembre 2019 - 5 settembre 2020 Siamo rassegnati ai tempi della burocrazia italiana, anche se temo che quella sicula sia la peggiore

Ponte GraciNon sentiamo i rumori e le voci nel cantiere, magari rivedere gli operai già lavorativi il primo di settembre, ci avrebbe dato quel sapore di ponte! E quindi, vedere il cantiere deserto, per una settimana, si ripiomba nei ricordi di un’ anno addietro. Si, quando all’improvviso, il 5 settembre alle 17 (che non porta proprio bene) qualcuno decise di buttar giù il ponte, a torto o a ragione, e non ci fu verso di capirne la motivazione e quindi passa per buona la notizia che il moscerino gli ha sbattuto le corna e il ponte cadde giù ... può bastare per sembrare sciocchi.

Poi il valzer dei selfie, delle date promesse, dei brindisi e di tutti coloro che sapevano la “notiziola” del giorno e se la vendevano sui social come fosse acqua fresca. Ma tutto ciò è acqua passata. Ciò che importa è il contenuto, il ponte è quasi pronto, ho detto quasi pronto e c’è chi sminuisce il problema dicendo che “cosa vuoi che sia un anno”(a quest’ultimi gli toglierei le scale di casa e pure l’ascensore, per un anno, cosa vuoi che sia!) Ecco perché siamo lontani dal resto della civiltà, siamo al sud in quel profondo, dove tutto è concesso e tutto è ammesso. I ritardi a scuola, nel lavoro, nella vita quotidiana, con orari approssimativi ... sempre e comunque, ma, noi , non dobbiamo, mai, ritardare di pagare ì tributi ... a quelli ci pensa lo stato a metterti in mora!

Per l’evento dell’anno, il congiungimento dei 16 metri, leggo post, di giovani rampanti che credono, visto il clima elettorale di giustificare l’andazzo, in giacchetta e cravatta scimmiottano a fare i grandi, scrivono che il ponte è quasi pronto e che a fine settembre sarà percorribile. (Excusatio non petita, accusatio manifesta) Bene questa è una buona notizia, ma il danno non sono i venti giorni o il mese di ritardo. Il danno sono stati i mesi di assenza NON GIUSTIFICATA, di chi si è cullato in un immobilismo burocratico, da parte della Regione e di conseguenza dell’ANAS, e presumo che il Comune di Motta non abbia fatto sentire la propria voce, per cui i lavori non sono stati avviati IMMEDIATAMENTE e non occorre portare esempi di Genova o di Tokio, non occorre giustificarsi, perché ci siamo IMMOBILIZZATI in un sistema dove un dovere diventa cortesia e una data di consegna di un cantiere di centinaia di milioni di euro non viene rispettata e senza il minimo di vergogna!!!

Il giorno della inaugurazione si presenteranno con il sorriso amaro da teatranti. (chiedo scusa ai teatranti). Come se nulla fosse ... e noi questo lo sappiamo già, purtroppo. Adesso per favore, risparmiateci i selfie, risparmiateci le bugie e pure le notizie farlocche. Abbiamo già perso tutti, abitanti di Motta e di Misterbianco, amministratori e politici di tutti i colori. abbiamo perso tempo, denaro e lavoro. Abbiamo perso la possibilità, ancora una volta, di poter dimostrare che potremmo essere un’isola speciale, una terra laboriosa con risorse umane straordinarie, ed invece ancora una volta applaudiremo chi salirà per primo su quel ponte (insieme al codazzo di turno) e taglieranno il solito nastro sventolante! Sarà il Ponte dei salviniani e non occorre spiegare il perché, sarà il ponte del governatore Musumeci che ha pensato di metterci i soldi (pensato per troppo tempo), sarà il ponte dell’assessore Falcone,sognando fosse una grande opera, quanto il ponte di Genova, sarà il ponte del Movimento che ha vigilato sui tempi lavorativi, sulla trasparenza ed è un partito di Governo Nazionale, sarà il ponte del PD che sta solo al Governo e non fa altro, sarà il Ponte di chi potrà criticare l’aspetto estetico, ma spero che sia il ponte di chi lo percorrerà per buoni propositi. Ad maiora!

Melo Melia
Titolare azienda ubicata sulla Provinciale 13
Motta Sant’anastasia

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