Resta in primo piano la questione della discarica di contrada Tiritì, anche se la situazione pare, lentamente, avviarsi alla normalità.
Sono, infatti, otto i Comuni dell'Ato Ct3 che sono tornati a conferire i rifiuti indifferenziati, ovvero Belpasso, Biancavilla, Camporotondo, Motta, Ragalna, Misterbianco, S. Pietro Clarenza e Paternò. Rimane ancora irrisolta, almeno fino al momento in cui scriviamo, la posizione di S. Maria di Licodia e Adrano, dove già si avvertono i primi disagi.
E sulla questione interviene, con un comunicato, il rappresentante legale della Oikos, Domenico Proto, il quale si dice sorpreso che «la proposta di chiudere il debito con una "partita di giro" provenga dall'Ato Ct3 e non dal presunto creditore, cioè il Comune di Motta». «In primis - prosegue - tali forme di cessione del credito e/o compensazione sono vietate dal sistema normativo vigente in materia di tracciabilità dei flussi finanziari, nonché di vincolo di destinazione delle royalties, che sono versate all'amministrazione per la realizzazione di opere di mitigazione ambientale».
Proto afferma che la Oikos vanta da Simeto Ambiente oltre 19 milioni di euro per i servizi resi dal 2007 al 2012, per i quali l'azienda ha «già sostenuto ingentissimi costi di gestione (circa 12 milioni di euro), dovendo per questo ricorrere alle anticipazioni bancarie, per le quali oggi risulta scoperta, in quanto Simeto Ambiente è venuta meno all'impegno assunto di provvedere quanto meno - nelle more delle difficili definizioni della problematica - al pagamento del maturato corrente (anno 2012) ».
«Mi trovo dunque costretto - conclude - ad attivare tutte le procedure utili e opportune per recuperare i crediti vantati, evitando che la situazione già precaria degeneri irreversibilmente».
La Sicilia
11/11/2012