«Discarica Tiritì, uniti contro l'ampliamento»

noDiscaricaUna assemblea partecipata alla presenza di sei deputati regionali ha nuovamente rivendicato la richiesta di revoca del decreto di ampliamento della discarica per altri due milioni e mezzo di metri cubi in contrada Tirirtì a ridosso di quella che è già funzionante da oltre venti anni.

I comitati civici di Misterbianco e Motta Sant'Anastasia avevano dato appuntamento ai cittadini al teatro comunale per relazionare sull'attività svolta e sulle iniziative che hanno portato al coinvolgimento di numerosi parlamentari regionali a sostegno della mozione presentata dall'on. Antony Barbagallo.

Interventi partecipati che hanno messo a nudo il problema che affligge le due comunità da tempo e che adesso, varcando il portone dell'Assemblea regionale siciliana, tutti aspettano una risposta politica definitiva che scriva la parola fine, delocalizzando l'impianto di smaltimento in un altro sito che comunque sia distante dai centri abitati.

All'assemblea hanno preso parte i deputati Barbagallo, primo firmatario della mozione, Lino Leanza dell'Udc, Concetta Raia del Pd e tre deputati del M5S Angela Foti, Francesco Cappello e Gianina Ciancio che hanno dichiarato la loro adesione alla mozione nella quale si chiede al governo Crocetta di revocare il decreto di ampliamento.

Il sindaco Di Guardo intervenendo nel dibattito ha annunciato la sua presenza all'Ars nel momento in cui l'assemblea discuterà e voterà la mozione, che i deputati del M5S desiderano che si tenga con voto palese e dichiarandosi pronto a ridiscendere in piazza, come nel settembre scorso a sostegno di una battaglia mai sopita.

Il nodo adesso è squisitamente di natura politica ed anche se tutti si sono detti più fiduciosi sul fatto che oggi sono molti di più i deputati pronti a sostenere l'iniziativa, i promotori sono anche consapevoli dei costi che una simile scelta comporterà per le casse della regione al fine di trovare un sito alternativo o far fronte alle richieste di risarcimento alla ditta che gestisce l'impianto.

Resta il problema dei tempi di attuazione di un simile programma, nel caso in cui intervenga un decreto di revoca, che certamente non sono a breve termine.

L.S.
La Sicilia
20/03/2013

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