Viaggio tra le bellezze dei monti Sieli e 'l'incubo' della discarica di Motta

Discarica TiritìUna giornata all’insegna della natura con escursioni tra le bellezze dei Monti ‘Sieli’ e ‘l’incubo’ della discarica di ‘Valanghe d’Inverno’.

E’ la nuova mobilitazione dei Comitati ‘No Discarica’ di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia che il 25 aprile scenderanno in piazza per ribadire il proprio ‘no’ all’impianto nel Catanese.

I Comitati hanno già inviato alle massime autorità preposte un dossier con la richiesta di immediate iniziative di risanamento sociale e ambientale, adeguate alla gravità della Gestione Rifiuti in Sicilia.

Il documento è stato inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio, Matteo renzi, al ministo dell’interno, Angelino alfano, al presidente Commissione nazionale inchiesta reati ambientali, Alessandro Bratti, al presidente Commisione parlamentare inchiesta sul fenomeno mafie, Rosy Bini, al presidente dell’anticorruzion, Raffale Cantone, al prefetto di Catania, Maria Guia Federico, ai commissari prefettizi che gestiscono la discarica Oikos, Stefano Scammacca, Maurizio Cassarino e Riccardo tenti, al presidente dell Regione Siciliana, Rosario Crocetta, al presidente della Commissione regionale antimafia, Nllo Musumci, al procuratore di Catania, Giovanni salvi e al segretario generale Tar Sicilia, Maria Cristina Sciajno.

“I rappresentanti – scrivono i Comitati – portatori di interesse, residenti in aree limitrofe alle Discariche della ditta Oikos, in Motta S. Anastasia. Siamo soggetti con un impegno attivo da anni per la difesa dei diritti alla salute, all’ambiente e alla qualità della vita nei due paesi che, per 40 anni, hanno subito, prima, la presenza della discarica di Tiritì e, poi, di Valanghe d’Inverno. Discariche che, incuneate tra i due comuni, hanno segnato la vita dei territori, con provvisorietà, crolli, intensi e insopportabili fetori, timori per la salute, illegittimità, corruzione provata. Ma la violenza esercitata sul nostro territorio si intreccia ad altre gravissime violenze ambientali e sociali. Un insieme di corruzione, illegittimità e di mancata applicazione delle normative nazionali ed Europee, sempre in nome dell’emergenza, hanno caratterizzato la storia della Gestione dei Rifiuti in Sicilia”.

Il documento è stato firmato da: Giuseppina Calabrò, Massimo La Piana, Maria Caruso, Paolo Conti, Anna Bonforte, Gaetana Messina, Igor Nastasi, Danilo Festa, Carmelo Caruso, Maria Virgillito, Santo Gulisano, Mariella Ferrara, Daniela Greco, Annalisa Puglisi, Antonio Caruso.

Nel dossier si chiede: l’immediata chiusura della discarica di Valanghe d’Inverno, che da mesi doveva essere chiusa e – ancora nell’emergenza – riceve proroga per abbancare rifiuti. L’attuazione immediata e definitiva di bonifica: della vecchia discarica di Tiritì (dove per quaranta anni è arrivato di tutto e di più, in assenza di pretrattamento) e della nuova discarica Valanghe d’Inverno, come unica soluzione possibile, nel quadro di tutto ciò che è stato accertato e con l’insieme di interventi necessari che le leggi e le competenze ambientalistiche impongono.

Un immediato provvedimento per gestire l’emergenza in sicilia, senza inveire ancora su territori martoriati. La spedizione dei rifiuti – per un periodo delimitato di pochi mesi – fino all’attivazione delle discariche per la fase intermedia, risulta ormai l’unica via percorribile allo stato dei fatti. L’immediata attivazione dei centri di compostaggio e dei siti già individuati, per una fase intermedia delle discariche.

L’uscire per sempre dall’emergenza, con la previsione, di un nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia, che preveda discariche residuali necessarie, a distanza dai centri abitati, rispondenti ai requisiti di legge e adeguate alle direttive che muovono verso rifiuti zero.

Iniziative incisive perché la raccolta differenziata diventi realtà, attraverso l’adozione di linee guida regionali ispirate alle migliori pratiche.

Francesca Aglieri
catania.blogsicilia.it
20/04/2015

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