Un sogno chiamato "Sieli"

Attiva MisterbiancoSiamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.

Lo dice Prospero nella Tempesta di Shakespeare, forse, per indicare l'inconsistenza delle nostre vite, che come gli spiriti da lui evocati è evanescente, oppure, la natura del sogno è veramente “materica” e diviene essa stessa premonizione, indicazione da percorrere, rivelazione?

Il nostro sogno si chiama “ Sieli Liberati” o più semplicemente “Sieli”.

L’abbiamo annunciato sin dalla nostra presentazione lo scorso 13/06 nell’atto di fondazione dell’associazione politico culturale “Attiva Misterbianco” ed è certamente, insieme alle questioni del lavoro, dell’ambiente e del territorio di un’intera comunità, uno dei luoghi dell’anima, come ha scritto magnificamente il nostro Santo Mancuso… e non solo per noi, visto che quest’area sovracomunale è compresa tra i centri urbani di Motta S.Anastasia ( colline: Ninfo, Cannicciola, Milione, Sieli, Valanghe d’Inverno, Rinazzo) di Misterbianco ( colline: Portella dei Sieli, Mezzocampo, Gilestri) e di Catania ( colline: Gilestri, Monte Po) costituendo un piccolo sistema collinare che non supera i 300 metri slm ( Poggio Guardia 270 mls ) attraversato da piccoli corsi d’acqua di portata idrica intermittente, i torrenti Sieli, Rosa e Cubba.

Il nostro sogno ad occhi aperti è parlare dei Sieli a partire dall’esistente, dunque non eludendo la questione della discarica, l’ecomostro in cui continueranno ad abbancare rifiuti: si spera ancora per poco! Il progetto di chiusura approvato dal dirigente del Dipartimento Acqua e Rifiuti della Reg. Siciliana, Ing. Armenio, prevede che una volta raggiunta, la misura concessa di 240.000 mc (già innalzata a 300.000 mc) si provveda alla copertura per la stabilizzazione, avviando finalmente la stagione della Bonifica, redatta secondo i dettami del Dlgs 36/2003, che garantisca modalità di gestione post mortem della discarica ( sia la vecchia in Cda Tiritì, quanto l’allargamento illegittimo in Valanghe d’Inverno) nella massima tutela dell’ambiente e della salute pubblica affinché avvenga il ripristino ambientale dei luoghi illegalmente contaminati da montagne di rifiuti non pretrattati provenienti dai comuni di mezza Sicilia.

Ma, appunto, i Sieli non finiscono con la discarica ed anzi proprio partendo dalla loro storia millenaria, (…risultato di un’evoluzione geomorfologica iniziata nell’era Quaternaria o Neozoica, divisa in due epoche: il Pleistocene (Glaciale o Diluviale) e l’Olocene. L’era Neozoica vede la comparsa dell’uomo. Essa è compresa da 1.8 milioni di anni a 11.000 anni fa (Epoca del Pleistocene) e da 11.000 anni ai giorni nostri ,Epoca dell’Olocene: fonte prof. Marcello Castroreale) siamo convinti, noi di Attiva Misterbianco, che sia opportuno, da un lato, preservare e trasmettere quanto resiste ancora di incontaminato e che rappresenti una biodiversità da conservare come patrimonio di conoscenza ai nostri figli e alle nostre figlie, e dall’altro intervenire affinché la trasformazione dei luoghi in questo territorio sia guidata da principi di sostenibilità che lo rendano fruibile in maniera rispettosa di percorsi naturalistici e storici.

Ed ancora promuovere l'eventuale ripristino di coltivazioni agricole locali e pregiate come fino agli anni ‘60 (dai piselli, ai vigneti di nerello, dalle leguminose, ai gelsi per la coltivazione dei bachi da seta), e magari rendere accessibile alla vivibilità quotidiana un parco urbano attrezzato come area di ristoro.

Tanti gli interventi di tecnici, architetti, ingegneri, geologi, naturalisti, in buona sostanza cittadini e cittadine “infervorati” del loro territorio, e sia che abbiano rivestito un ruolo istituzionale sia che lo rivestano ancora, tutti genuinamente interessati a costruire una rete di sostegno tra pubblico e privato in grado di mettere in cantiere la mole di progetti, alcuni finiti anche in prestigiose riviste nazionali, che nel tempo hanno germogliato e fatto sognare altre generazioni di misterbianchesi, mottesi e innamorati dei Sieli.

L’Arch. Igor Nastasi ha tratteggiato la storia dei vincoli urbanistici posti in capo al territorio dei Sieli fino al PRG odierno, l’Arch. Nuccia Messina ha rilevato che, sia per preservare che per trasformare, l’intervento dell’uomo è necessario per non far degradare la zona e di come sia importante coinvolgere i proprietari, per lo più privati, non per la cessione del bene ma del solo uso, a fronte di sgravi fiscali.

Il prof. Fausto Giudice, che da tecnologo e naturalista percorre da oltre 15 anni le strade dei Sieli, ha illustrato con immagini da cartolina, e con la passione dell’ambientalista appassionato di bici e alianti, quale ecosistema sia presente nella valle dove sono presenti correnti ascensionali ( le Termiche e le Dinamiche) che permettono il transito verso l’Etna di un’avi-fauna che va dal falco pellegrino al gheppio, rapaci che tornano a nidificare perché trovano le prede, e gli insetti e la flora che consentono il perfetto ciclo della vita.

La dott.ssa Grazia Chisari ha lanciato l’idea di partecipare il prossimo anno, probabilmente 02/2016, alla Campagna Fai “ I Luoghi del Cuore” costituendo il comitato tra Motta e Misterbianco che si occupi della sensibilizzazione e del voto cartaceo, telematico, sui social network pro “ Sieli” in modo da attirare i fondi che Banca Intesa mette a disposizione dei primi tre luoghi del cuore più votati in Italia.

L’ing. Giuseppe D’Angelo ha ricordato che occorre una visione strategica di medio e lungo periodo per ben amministrare e programmare ricorrendo ai bandi europei per la presentazione ed il finanziamento di progetti legati alla salvaguardia della biodiversità e della sensibilizzazione oltre che di recupero naturalistico ambientale; il progetto comunitario LIFE che si è appena aperto, rappresenta una buona opportunità, consente partenariati tra pubblico e privato, per una compartecipazione del Comune del 30-40% dei fondi comunitari e scadrà il prossimo ottobre. E rilancia il modello Urban Center come metodologia partecipativa di professionisti e di cittadini che insieme progettano il loro territorio dal basso.

L’Arch. Santo Gulisano, per conto del Presidio del Patto per il Fiume Simeto, ha raccontato di uno strumento, quale il Patto stesso, che da progetto pilota delle aree interne che si affacciano sul fiume Simeto in realtà nel tempo è cresciuto, e può ancora coinvolgere altre comunità limitrofe che intendano aderire, oltre i 10 comuni e all’Università come i cittadini del Presidio medesimo: improntato sui principi di eco sostenibilità rappresenta un esempio di programmazione che accede ai fondi europei ...senza lasciarseli scappare.

Ed ancora il Fisico dei Laboratori del SUD, David Mascali, che sempre per il Presidio del Patto per il Fiume Simeto, ha illustrato che cos’è una Mappatura di Comunità, lavoro senza il quale non si costruisce la relazione nel territorio e per il territorio necessaria ad innescare politiche virtuose.
Nel lungo pomeriggio e fino a sera inoltrata, Massimo La Piana, tenendo il filo narrativo di chi, anche non momentaneamente presente, si è però già detto pronto a collaborare per la riscoperta di luoghi e percorsi tra le tante Masserie esistenti quali Auteri/Chisari/Marletta per citarne alcune, annuncia le relazioni scritte di Nunzio Ferrara e Turi Spina che un lavoro di mappatura hanno cominciato a farlo. Tali memorie saranno inserite negli atti del convegno che il sogno dei “ Sieli” richiede perché di quella materia di cui sono fatti i sogni non si dimentichi l’amministrazione comunale e la cittadinanza tutta.

Ancora più ricchi gli interventi aperti al libero dibattito, dall'ex consigliere provinciale Pippo Longo, all’ing. Nicolosi sull’uso del canale di gronda per la raccolta delle acque da riportare sui Sieli, dall’attuale Ass.re all’Urbanistica Ing. Stefano Santagati che non promette soldi ma collaborazione, al già consigliere Nicola Abbadessa che rilancia la questione degli sgravi sull’imu agricola come forma di incentivo per la compartecipazione dei privati e per la vivibilità di luoghi facilmente fruibili dalle famiglie. L’intervento sul dissesto idrogeologico della geologa Angela Aiello che rimarca i vincoli del PAI ( Piano Assetto Idrogeologico) nell’area dei Sieli a monito di operazioni sconsiderate che prima non salvaguardino falde acquifere e messa in sicurezza della rete fognate che passa per il vallone. E ancora il dott. Urzi che ripesca da una memoria lontana nel tempo un progetto sui Sieli, dei primi anni ’20, ricordato “de relato” dall’agronomo Saro Lombardo, così come verrà contattata l’arch. Antonella Agnello che un analogo progetto nella sua tesi di laurea presentò nel più recente luglio 2008; esiste, inoltre, un’associazioni di privati cittadini che già è disponibile alla cessione a titolo gratuito, ma solo ad una Fondazione privata, dei terreni che collegabili tra loro possano consentirne un uso sociale/didattico/ludico.

Solo il buio con le sue ombre hanno allontanato la tenace compagnia di attivisti/attiviste che ancora commentavano mentre recuperavano materiali, sedie, cartelloni, amplificazione, e forse noi Attivisti siamo proprio un popolo di sognatori, non importa se ad occhi aperti o chiusi, certamente come Nelson Mandela pensiamo che i “vincitori sono i sognatori che non si sono mai arresi” e noi abbiamo appena cominciato a sognare.

Anna Bonforte, Attivista

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