Social Card/2

Social CardNelle ultime settimane il giudizio (positivo) verso la social card è radicalmente cambiato. Circa 1/3 delle social card distribuite, hanno rovinato tutto ciò che era stato detto di buono sulla geniale idea del Ministro Tremonti.

Al di là del nome e delle battute facili: "Usano l'inglese perchè sanno che ci possono fregare più facilmente"; il rimprovero più forte che il governo merita, è quello di aver creato un campione (un altro) di burocrazia.
Sono noti i salti mortali per ottenere questa carta di credito sociale, dallo studio dei requisiti alla richiesta negli uffici postali. Perchè non è stata scelta una modalità più semplice? Il centro-destra non era la coalizione antiburacrazia, antistatalista e antielemosina? Il popolo italiano non è un popolo difficile da governare, Ipse Dixit! Ma piuttosto, sembra ormai impossibile che il popolo italiano trattenga un po' di memoria di fatti accaduti nel passato anche più prossimo.

Tornando alla social card....i problemi burocratici che rendevano difficile l'ottenimento della social card sono stati documentati da Vito Fichera, volontario al caff di Lineri, con una lettera che ci ha raccontato le sensazioni di imbarazzo e di impotenza difronte alle storie dei sempre più indifesi pensionati.
Eppure la strada da percorrere era semplice. Ancora quest'estate i pensionati italiani ricevevano bonus e incrementi pensionistici in modo automatico, senza richieste, e senza giri di giostra. Almeno in questo il presidente Prodi ci manca davvero....
Mi si dirà: ma l'obiettivo era duplice, sostenere i pensionati e mantenere i consumi. Vero, ma non è sufficiente; e poi Tremonti ha serie difficoltà negli obiettivi duplici. Per esempio, essere un cattivo ministro e apparire come un buon ministro è un duplice obiettivo che Tremonti non riesce proprio a raggiungere.

Pietro Santagati

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