Rifiuti e discariche: Prove di dialogo con il presidente Musumeci

Musumeci - Di GuardoDopo l’ennesima giornata di puzza a Misterbianco, e la richiesta al sindaco di Motta di un sopralluogo sui lavori in corso nella vicina discarica, l’importanza di parlarsi faccia a faccia, attorno a un tavolo, anziché interloquire da lontano tra fiumi di parole e documenti.

Nessun particolare entusiasmo emergeva tra i rappresentanti del Comitato No discarica all’uscita dall’incontro - cui ha partecipato anche il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo - con il presidente della Regione Nello Musumeci, affiancato dal dirigente regionale ing. Salvatore Cocina; ma è altrettanto vero che rotto il ghiaccio si è pur avviato un dialogo meritevole di proseguire costruttivamente nell’interesse di tutti. Soprattutto se tra gli interlocutori si ritrovano sui due versanti figure reduci da comuni esperienze (la Provincia) come Musumeci e Josè Calabrò, una volta avversari, ma con i rapporti di rispetto della politica di tempi ormai andati.

E’ proprio la prof. Calabrò a sintetizzarci l’incontro, alla fine del quale il presidente Musumeci non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione e il sindaco Di Guardo ha subito preannunciato una conferenza stampa al Comune di Misterbianco. Una sintesi, forzata nei tempi, di quanto fin qui avvenuto e quanto si teme o viceversa si auspica per un territorio di 70 mila abitanti. Dalla bonifica (e non il semplice “capping”) della dismessa discarica di Tiritì, dove si sospetta sia stato interrato nei decenni di tutto e di più e da cui emanano tuttora esalazioni insopportabili; all’operatività della megadiscarica di Valanghe d’inverno, a due passi dai centri abitati, dove dovrebbe essere conferita la sola frazione secca ma in realtà sembra arrivare l’umido con ridotta e insufficiente biostabilizzazione e quindi ancora putrido; ai continui “lavori in corso” sulla stessa area, segnalati e ripetutamente documentati con immagini dagli attivisti; le autorizzazioni regionali e il nuovo piano regionale rifiuti, e via dicendo; insomma quel che investe per il presente e il futuro l’ambiente e la salute di un’area penalizzata e a forte rischio. Dalla Regione, senza promesse, l’intento dichiarato di seguire l’impianto di Tiritì da bonificare, l’annuncio di un piano di verifiche sulle “512 discariche in atto esistenti nell’isola” (?), una prossima Conferenza dei servizi il 18 settembre, la prospettiva di nuove moderne tecniche di recupero e riciclo dei rifiuti, la voglia di invertire la rotta. Aperto il dialogo, il tempo e i fatti diranno il resto.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
08/09/2018

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