Impianti sportivi Misterbianco, canoni non pagati al Comune. Sotto accusa assessore allo Sport

Gruppo Guardiamo AvantiImpianti sportivi Misterbianco, oltre 5mila euro di canoni non pagati al Comune
I consiglieri Rossella Zanghì e Marco Corsaro: «Temiamo gravi anomalie, si faccia luce sull'operatore di assessore, consiglieri e consulenti allo Sport».

«Temiamo che l'utilizzo degli impianti sportivi del Comune di Misterbianco sia segnato da gravi anomalie, occorre fare luce sull'operato dell'assessore allo Sport». Lo afferma Rossella Zanghì, consigliere comunale del gruppo "Guardiamo Avanti", denunciando la poca trasparenza dell'amministrazione del sindaco Nino Di Guardo sulla questione. I canoni per l'uso delle strutture sportive pubbliche della città non sarebbero stati pagati puntualmente: «Oggi viene fuori che alcune associazioni sono debitrici verso il Comune di oltre 5000 euro - spiega Zanghì - questi soldi non pagati sono un danno alla comunità, ma l'assessore, il consigliere delegato e i consulenti allo Sport non sembrano porsi il problema. Per questo chiediamo che si faccia luce sul loro operato e che si rispetti il regolamento». Bastano infatti due mesi di canoni non pagati, secondo il regolamento comunale vigente, per far perdere l'uso delle strutture ai soggetti che le prendono in gestione.

Secondo il gruppo "Guardiamo Avanti" l'immobilismo dell'amministrazione Di Guardo creerebbe un caso di concorrenza sleale, favorito dall'assenza di azioni incisive della politica. «Ci sono associazioni che la fanno da padrone nelle strutture pubbliche - conclude Zanghì - a danno di altre realtà associative e palestre che invece devono pagare salati affitti. Ci auguriamo che tutto ciò non goda di copertura politica ma sia solo l'ennesimo segnale di incapacità amministrativa».

Il capogruppo Marco Corsaro aggiunge: «Abbiamo già depositato richiesta di accesso agli atti. Daremo battaglia in commissione, dove siede anche il nostro consigliere Lorenzo Ceglie, anche per modificare il regolamento e fermare Di Guardo e suoi assessori, distanti anni luce dai principi di rispetto delle regole».

Il Gruppo Guardiamo Avanti

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