Il "Sogno"

Monti SieliI Sieli sono luoghi dell'anima. Almeno per noi di Misterbianco. Il loro profilo sinuoso, con picchi e vallate, ha ispirato l'immaginario della nostra infanzia e della prima adolescenza, fatta di credenze e di realta'. Quelle brevi colline che degradano a sud verso la piana di Catania, per noi bambini del paese erano montagne insormontabili, dove si annidavano misteri e si liberavano fantasie. Si diceva: in cima al Cardillo c'e' un tesoro (a truvatura). Il tesoro era protetto dagli spiriti maligni (i spiddi).

Solo tre persone con lo stesso nome potevono impadronirsene, sfidandoli in una notte di luna piena. Mai nessuno ebbe il coraggio di farlo. E il fantastico?: dietro quei monti c'e' il mare e le navi che lo solcano. Bellissimo poter salire in cima e vedere. Ma come poteva un bambino andarci? E ancora: dietro il monte Cardillo atterrano gli aeroplani. Che incanto! Ma il veder sparire la sagoma grigia di un aereo dietro il Cardillo, per atterrare a fontarossa, autorizzava a pensare che la' dietro ci fosse l'atterraggio.
Poi c'erano i racconti degli anziani, che quelle terre le lavoravano. Racconti di fatica, di lavoro, duro e massacrante. La trebbiatura fatta coi muli che come in giostra giravano instancabilmente sui covoni di grano fino a liberare ogni chicco dalla sua spiga, con gli uomini (e le donne) a lanciare alla forte brezza della "Oria" forconate di paglia mista a grano che essa separava operosamente, nei lunghi pomeriggi di giugno. E poi ancora la forza e il sapore del nerello del Cardillo, vino oggi imbevibile, che raggiungeva niente di meno che i 17 Gradi.

Storie immaginate, storie reali, storie gonfiate, ma... storie. Storie che sono in ognuno di noi, anche se non ce ne rendiamo conto. E poi la storia più recente di questo territorio. Dimenticato e bistrattato, ridotto a recipiente per gli scarti di un popolo che a un bel punto si credette ricco, trascurando l'origine di questa sopraggiunta ricchezza.

Ma dobbiamo rassegnarci a tutto ciò?
I segnali che in questi giorni arrivano da più parti ci dicono di no. Abbiamo scoperto che cittadini di Misterbianco in maniera del tutto spontanea pensano al recupero dei Sieli. Chi per una tesi di laurea, chi per cercare di costruire una fondazione, chi per passione delle camminate nella natura, chi per l'utilizzo a scopo didattico delle strutture rurali esistenti. Spero che sempre più soggetti e semplici cittadini si facciano coinvolgere dal "sogno".

Santo Mancuso Giuffrida

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Finalmente I Sieli è divenuto

Finalmente I Sieli è divenuto argomento di discussione e di interesse. Noi Misterbianchesi siamo abituati a vederli ogni giorno e non abbiamo nutrito interesse significativo perché sono là, come una cosa assodata e normale. Sono messi là da sempre e quindi come vedessimo un mobile a cui non diamo molto interesse. Certamente tutto questo è sbagliato perchè il territorio argilloso messo come una bella statuina è di un interesse archeologico molto significativo. Due sere fa mentre ne parlavo con un personaggio molto noto a Misterbianco... tanto noto da essere considerato la memoria storica mi ha detto che esistono dei documenti ufficiali dello stato, inviati al comune almeno 45aa fa in cui si imponeva di salvaguardare proprio il territorio dei Sieli. Si ordinava di proteggerli dalle speculazioni e di lasciarli allo stato naturale perché patrimonio nazionale. Nulla di tutto questo è stato fatto... anzi... fra discarica e sfascio ecc... sono divenuti una pattumiera a cielo aperto. Si potrebbero scrivere milioni di parole sull'interesse storico e scientifico che I Sieli rappresentano ma forse noi non siamo degni di custodire questi tesori dell'umanità. Pregherei alcuni amministratori solerti e interessati di andare a cercare i documenti da me menzionati e vedere se risponde a verità quel che mi ha detto quel mio amico informato sui fatti! Grazie.

Enzo Messina

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