Il "caso" di Toruccio e Gina, compagni randagi finiti in canile

Toruccio e Gina - MisterbiancoE’ nato subito un “caso” a Misterbianco, attorno alla cattura di due cani prelevati con un furgoncino al Campo sportivo Toruccio La Piana in via delle Olimpiadi e rinchiusi momentaneamente in uno dei due canili convenzionati col Comune. Toruccio e la sua compagna Gina, i nomi loro assegnati da chi li ha seguiti con affetto finora.

E’ subito “esplosa” già dai social la protesta polemica di alcuni cittadini e rappresentanti locali di Associazioni animaliste, che esprimono rabbia verso «un sopruso e un’ingiustizia – scrivono - nei confronti di esseri innocenti», definendo «docili e mansueti» i due cani, che sarebbero vittime di una «società sorda e ottusa, conformista e superficiale».

Nella protesta, viene considerato «un atto infame verso i due poveri randagi senza colpe che nella loro disgrazia avevano trovato qualcuno che li accudiva e nutriva – il guardiano del Campo sportivo e qualche abitante della zona - ed a cui la cattiveria ha spezzato l’unica ed effimera speranza di poter ancora fidarsi del genere umano».

Molto più di un “appello”, quindi, quanto piuttosto un duro “atto d’accusa”. Doveroso pertanto verificare i reali termini della questione presso le parti chiamate in causa. La dirigente dell’Ufficio Ecologia del Comune di Misterbianco, Anna Maria Milazzo, tiene a precisare: «Comprensibile la posizione delle Associazioni – ci dice - e lodevole il loro richiamo al rispetto della vita e della convivenza. Ma sono eccessivi i riferimenti a presunte violenze, cattiverie e ingiustizie. La vicenda è in pieno corso, e ci siamo attivati. E’ bene chiarire che ci era pervenuta una richiesta di tutoraggio nei confronti di un cane corso di grossa taglia, che risulta già microchippato nel 2014 e di cui abbiamo già convocato il proprietario trasferitosi altrove; dobbiamo verificare se si tratti di smarrimento, abbandono, passaggio di proprietà non registrato o che altro, ed il “tutoraggio” non comporta alcuna assunzione di responsabilità, che rimane in capo al sindaco. Il secondo cane, poi, descritto come semplice “meticcia”, risulterebbe un probabile “incrocio di pittbull” da verificare. Quindi, parlare di “cani docili, mansueti e integrati”, da poter lasciare in libertà in un campo sportivo anche se incutono paura, è tutto da vedere. Aspettiamo le valutazioni del caso, di competenza del veterinario del canile e dell’Azienda sanitaria provinciale, non essendo né prevalenti né determinanti i pareri delle Associazioni».

Per i commoventi Toruccio e la sua compagna Gina - non basta se “monitorati” - il futuro è oggi incerto. Da una parte gli appelli al giusto rispetto della vita, dall’altra la legge e la tutela di grandi e piccoli che certi cani li temono. Possiamo solo augurarci, a verifiche effettuate, un lieto fine.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
04/10/2016

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